Casa Editrice Online

Il periodo adolescenziale: una tappa difficile dell’età evolutiva


In passato, gli studi sull’età evolutiva (ovvero sullo studio dei cambiamenti dell’essere umano durante il suo sviluppo in chiave psicologica) si fermavano all’adolescenza, più precisamente alla pubertà.

Un percorso un po’ riduttivo, se si pensa che nella vita ci sono continui mutamenti. Soprattutto nell’adolescenza, dove il cambiamento è uno dei fattori più sconvolgenti. Non è un semplice passaggio da bambino ad adulto: quella dell’adolescente è una vera lotta con se stesso e in rapporto con gli altri.

Il primo comportamento a cambiare è il rapporto con i genitori: un rapporto sofferente, perché l’adolescente punta a sentirsi “alla pari” e preferisce il consiglio “dei pari” a quello degli “adulti”.

Una crisi di identità più profonda, che comprende diversi aspetti della vita: la riscoperta dell’altro sesso (non più visto come un nemico), la crescita accelerata, il posto che si vuole avere nel mondo, ecc.

Non stupisce, quindi, come l’età adolescenziale sia una delle età più fragili: non mancano fenomeni di dipendenza (legati al gioco, alla droga, alla depressione da stress, all’alcolismo), volti a trovare una struttura interna che è ancora in fase di sperimentazione.

Questo non significa che l’adolescente viva in un mondo oscuro tutto suo, anzi: il mondo passa anche dalle attività di volontario, dalle predisposizioni e dalle passioni di cui si prendono coscienza solo in questo periodo tra alti e bassi e dalla ricerca di un gruppo di appartenenza fuori dalla famiglia.

L’adolescenza può essere definita come un momento di auto-realizzazione di Sé a 360 gradi e gli effetti positivi di questo percorso si vedranno solo con il tempo.

Per venire incontro ai ragazzi spesso basta un po’ di ascolto e minor frenesia: inutile chiedere il tempo di un adolescente se non è stato dedicato molto tempo alla sua infanzia.

Stare vicino a gesti, più che a parole è uno dei modi più semplici per dare all’adolescente un segnale forte. Non si tratta di controllo, ma di stimolare la libertà allontanando il libertinaggio: alcune esperienze si potranno fare solo in questo periodo irripetibile.

Il periodo adolescenziale dura dai 13 ai 18 anni, ma si tratta di una media indicativa: per alcuni (soprattutto per le donne) l’adolescenza può iniziare prima, mentre le difficoltà economiche possono portare i giovani a vivere un’adolescenza più lunga fino alla loro completa auto-realizzazione.

Prima di manifestare un disagio, l’adolescente mostra dei segnali precisi: per saperli interpretare spesso è consigliabile affidarsi a un esperto, che guardi all’adolescente in tutte le sue dinamiche: lo psicologo è in grado di intervenire in maniera preventiva anche per situazioni comuni, non legate ad alcuna patologia, ma semplicemente a un disagio tipico dell’età.

ragazzi


Aggiungi un commento