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La crisi nel settore delle macchine utensili


I dati dei centri studi come quello dell’Ucimu, confrontati ai trend di settore riferiti agli altri paesi europei, confermano quella che sembra essere l’unica strada seriamente percorribile per trainare l’economia attuale fuori dalla pastoie della crisi.

Esportazione verso i mercati emergenti, in particolare verso quelli dell’area del sud-est asiatico.

Questa la ricetta segnalata nel settore più caldo dell’industria metalmeccanica italiana, quello delle macchine utensili a scopi industriali.

La Germania con il 24% di crescita delle esportazioni ha contrastato il calo della domanda interna, registrando un saldo positivo per il terzo trimestre 2013. L’industria italiana aveva evidenziato ottimi risultati nell’export fino al primo trimestre dell’anno, salvo scontare il calo della domanda dei prodotti italiani nel resto dell’anno, arrivando al terzo trimestre con un saldo ora negativo tra domanda interna ed estera.

Complice della depressione del mercato interno, la stretta creditizia che coinvolge in maniera sempre più diretta le imprese piccole e medie che animano il tessuto produttivo italiano.

macchine utensili

Difficoltà di accesso al credito che si traduce in primo luogo in un calo degli investimenti e quindi nel mancato rinnovo e ampliamento dei macchinari industriali più strettamente legati alla produzione.

Questi i contorni della spirale negativa che avvolge l’economia reale, a partire dai settori industriali più importanti: in mancanza di una ripresa del credito ai privati, o di una ripresa della domanda generale, solo le aziende che riescono ad imporsi nel mercato rivolto alle esportazioni riescono a tenere alti i ritmi produttivi, senza ridimensionare conseguentemente nè la produzione nè il lavoro.


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