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Le aziende sui social media: il SMM


Dal punto di vista del consumatore, i social media rappresentano armi molto potenti. Essi infatti costituiscono un universo all’interno del quale ogni persona ha la possibilità di esprimersi liberamente su un’azienda e su ciò che offre, e nel contempo di andare alla ricerca di informazioni espresse da altri prima di procedere a un acquisto. Sono in molti a utilizzare i media digitali per scambiare opinioni, esprimere lamentele, recensire prodotti, consigliarsi e creare valore. L’acquisto alla cieca, magari dettato dalla pubblicità tradizionale, oramai esiste sempre meno, e sempre più siamo in presenza di un consumatore informato.

Le aziende più accorte hanno capito l’importanza di dare ascolto e prendere in considerazione ciò che le persone esprimono all’interno delle piattaforme social. Molte di esse si sono affidate a un’agenzia per il social media marketing e il monitoraggio della reputazione online, non possedendo le risorse per utilizzare a proprio favore questi strumenti. Le più avanzate a livello mondiale hanno iniziato addirittura a utilizzare i nuovi media per coinvolgere il consumatore all’interno del processo di innovazione e produzione, attraverso il crowdsourcing.

Social-Media-Marketing

L’attività di social media marketing per un’azienda non deve essere precipitosa. Non bisogna farsi prendere dalla smania di raggiungere facilmente e gratis tante persone per cercare di vendere loro i nostri prodotti. Il primo passo riguarda il conoscere il proprio target, mettendosi in ascolto. Questa fase deve permetterci di capire quale sia il nostro pubblico di riferimento: chi parla di noi, in genere è anche chi è interessato ai nostri prodotti, ossia i nostri clienti e potenziali clienti. Essa è essenziale per non dirigere i nostri sforzi di comunicazione nella direzione errata, sbagliando mira e raccogliendo ben pochi frutti.

La prima fase di analisi e ascolto ci permette anche di comprendere quali luoghi della rete siano popolati dal nostro target di riferimento. Infatti, non è necessario buttarsi a pesce all’interno di tutte le piattaforme social soltanto perché esistono e va di moda. Meglio capire bene quali di esse ospitano le persone che ci interessano e concentrare gli sforzi. Una volta messi in chiaro i contesti privilegiati di comunicazione social (Facebook? Twitter? Foursquare? Youtube?), cominceremo a coltivare la nostra presenza tenendo sempre a mente che, in ogni caso, il protagonista e il centro di gravità sarà sempre l’utente, e che la nostra comunicazione dovrà mirare ad avvincerlo e non a bombardarlo (come invece si è fatto quasi sempre nei media tradizionali).

Un’altra opzione potrebbe essere quella di voler creare da zero un canale social a disposizione del pubblico, legato al nostro brand e al nostro ambito di business, nel quale le persone possano comunicare e instaurare relazioni. Ma si tratta di una scelta molto rischiosa, che va ponderata con la massima attenzione prima di essere attuata. Convincere le persone a spendere parte del proprio tempo in un social media predisposto da noi piuttosto che in quelli in cui sono abituati a interagire è molto meno facile di quello che potrebbe sembrare, e la pur breve storia del social web è piena di cocenti fallimenti di questo genere.


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