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La fauna delle isole siciliane


Il rospo smeraldino, Bufo virìdis Laurenti, è un anfibio anuro a distribuzione centroasiatico-europeo-me-diterranea; oltre a Lampedusa, è presente in diverse isole circumsiciliane (dove rappresenta l’unica specie di anfibio) e del Mediterraneo.

In alcune di queste potrebbe essere stato introdotto dall’uomo, a partire dall’Età del Bronzo, come animale totemico (Hemmer et alii, 1981); a Lampedusa, invece, è giunto probabilmente in maniera attiva durante le fasi di continuità territoriale fra l’isola e il Nord Africa. Fu raccolto per la prima volta sull’isola dallo zoologo fiorentino E.H. Giglioli nel 1882 (Giglioli 1884).

La sopravvivenza in piccole isole mediterranee, caratterizzate da cronica scarsità di acqua dolce, testimonia meglio di ogni altro aspetto la notevole “plasticità” ecologica della specie e la sua capacità di tollerare anche prolungati periodi di aridità. Inattivo durante la stagione invernale, che a Lampedusa può ridursi a una paren-i tesi temporale estremamente breve, presenta attività fondamentalmente notturna o crepuscolare.

L’epoca della riproduzione comincia già a partire da febbraio o marzo; Lanza & Bruzzone (1961) hanno riportato il rinvenimento di girini in aprile, e di individui già metamorfosati in maggio. I maschi emettono caratteristici richiami, che si intensificano progressivamente con l’aumentare dell’umidità relativa e il diminuire della luminosità e della temperatura. La deposizione delle uova (il cui numero può variare da 10.000 a 20.000) avviene negli ambienti umidi dell’isola, ormai sempre pili rari e talvolta consistenti in piccole pozze temporanee. E evidente come alla sussistenza degli stessi risulti legata la sopravvivenza di questa specie a Lampedusa.

Il rospo smeraldino si alimenta soprattutto di insetti e di altri artropodi; poco si sa sui possibili predatori naturali, che potrebbero essere rappresentati prevalentemente da animali domestici.

Tartaruga

La testuggine di Hermann, Testudo hermanni Gmelin, è una specie a distribuzione sud-europea, assente nel Nord Africa; ciò suggerisce l’eventualità di una introduzione di questo rettile da parte dell’uomo, avvenuta in tempi anche remoti, piuttosto che di una sua colonizzazione attiva di Lampedusa e Linosa.

Molte delle popolazioni insulari mediterranee hanno infatti origine da individui semi-domestici: la presenza in altre isole circum-siciliane, con l’eccezione di Lipari (nelle Eolie) dove reperti fossili la documentano per epoche che precedono i primi insediamenti preistorici (cfr. Corti etalii, 1998), viene spiegata in tal modo.

Durante il periodo invernale, generalmente, va in ibernazione; con il sopraggiungere della stagione estiva, l’attività diviene invece bimodale, con una pausa durante le ore pili calde del giorno. Lo spettro alimentare della specie include piccoli invertebrati (soprattutto gasteropodi), ma si basa prevalentemente sul consumo di sostanze vegetali, come foglie, fiori e frutti di numerose graminacee, asteracee, faba-cee, labiate.


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