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Il successo dei mutui surroga


Secondo i dati recentemente diffusi da Abi il mercato dei mutui in Italia ha registrato una vigorosa crescita del 28 % nei primi otto mesi del 2019.

Questo scenario appare immediatamente poco coerente con la contemporanea situazione del mercato delle compravendite immobiliari. Dopo gli ultimi anni di estrema contrazione anche l’immobiliare registra una piccolissima ripresa, in effetti, ma non tanto generosa da giustificare lontanamente il dato di Abi sui mutui attivati nel 2019.

Secondo Istat con 140 mila compravendite registrate presso gli studi notarili su tuto il territorio nei primi due quadrimestri del 2019 si è registrato una crescita dell’1,3 % del settore.

Per leggere questi dati – che ovviamente riposano su stratificazioni analitiche differenti prodotti da soggetti diversi – conviene avvicinarsi ad una particolare forma di ‘mutuo’, la surroga, che sembra aver assunto oggi un ruolo trainante nella ripresa del settore tanto da incidere notevolmente sui dati analitici grezzi riportati sopra.

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Un mutuo surroga non è altro che la rinegoziazione di un vecchio mutuo in essere grazie all’intervento di un secondo istituto creditizio che agisce come ‘surrogato’ del debitore originale, saldando il vecchio mutuo con la banca presso cui era stato acceso per poi offrire un nuovo programma di estinzione del debito all’intestatario.

Il succeso dei mutui surroga è determinato dal duplice interesse che questi riescono a stimolare:

– Da una parte il debitore ha la possibilità di abbassare la rata del mutuo, rinegoziando il tasso d’interesse a condizioni presumibilmente molto diverse da quelle che avevano strutturato il mutuo originario.

Questo aspetto è particolarmente efficace in un momento come l’attuale, in cui il basso livello dei tassi stabilito dalla BCE agisce positivamente sul mercato del credito avvantaggiando chi contrae oggi un mutuo a tassi favorevoli.

– Dall’altra parte le banche che offrono i mutui surroga intervengono in situazioni debitorie ritenute particolarmente stabili e su crediti parziali, ottenendo un investimento redditizio del capitale ad un livello di rischio di solito molto minore rispetto ad un mutuo ex novo.

Questa ricerca di investimenti potenzialmente poco rischiosi ma redditizi è particolarmente sentita dagli operatori finanziari, che devono diversificare le vecchie immobilizzazioni in titoli di Stato e sono costretti a rivolgersi al mercato dei mutui dalla politica espansiva di Draghi, ma che certamente trovano nei mutui surroga un compromesso straordinariamente rapido e poco impegnativo, che può rappresentare una formidabile leva di mercato per espandere la propria operatività in un momento in cui molti istituti soffrono gravemente la mancanza di liquidità, le immobilizzazioni e i debiti accumulati negli anni passati.


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