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Acqua calda con i pannelli solari


Diciamoci la verità, è il sogno di tutti farsi la doccia gratis senza l’assillo del caro bolletta. Strano ma vero, in Europa sanno tutti come si fa, ma l’Italia, almeno quella del centro-sud, che neanche a farlo apposta è la parte più soleggiata, non lo ha ancora scoperto. Eppure è l’uovo di colombo: basta mettere un contenitore, possibilmente nero, al sole, ed ecco che per magia l’acqua di cui lo abbiamo riempito si scalda, sia d’inverno che d’estate. Il principio è da terzo mondo, ma gli italiani sembra proprio che non ne vogliano sapere. Perché investire del denaro una tantum su un pannello solare, se posso pagare a vita la bolletta della corrente per far funzionare lo scaldabagno? Perché debbo piazzare sul tetto di casa un piccolo impianto che occupa al massimo quattro metri quadrati, su un’area che comunque non utilizzo mai, quando posso tenere dentro casa uno, o forse due, e a volte anche tre (se consideriamo lo scalda acqua in cucina che spesso è di tipo “rapido”, ovvero, per scaldare 10 litri consuma come se ne scaldasse 80) di quegli orribili (dal punto di vista estetico) mangia energia che vanno sotto il nome di scaldabagni?

Qualcuno obietterà: ma io ho lo scalda-acqua a gas (magari inserito nella stessa caldaia del riscaldamento autonomo), che mi dà tutta l’acqua calda che voglio, quando voglio, sia in bagno che in cucina! Si, rispondo io, ma quanto ti costa quel Metano che “non ti da una mano” ad arrivare a fine mese? E poi, hai mai pensato che ogni volta che giri il rubinetto del lavandino la fiamma consuma ossigeno e produce anidride carbonica e ossido di carbonio, con i quali (anche se hai votato per i Verdi e se sei iscritto a Legambiente) contribuisci ad inquinare l’aria e ad aumentare il buco nell’Ozono?

Ebbene, con l’impianto solare termico, tutto questo è passato remoto.
Senza contare che, volendo, anche il riscaldamento potrebbe essere facilmente gestito da pannelli solari. Certo, ce ne vogliono di più, occupano più spazio ed anche l’investimento sarebbe maggiore, ma che bello sarebbe avere un dolce tepore in casa, quando fuori l’inverno impazza, senza spendere un solo Cent! Impossibile? Assolutamente no. Basta infatti accoppiare all’impianto solare la tecnologia del riscaldamento a pavimento (che funziona con liquido circolante a bassa temperatura, per intenderci, circa 40 gradi) e, incredibile ma vero, il gioco è fatto. Se poi fossi così saggio da unire a tutto ciò un buon isolamento termico delle pareti (e dei soffitti, se sono al piano attico), si otterrebbe un confort abitativo ineguagliabile sia d’inverno che d’estate, quando devi rinfrescare con quei divoratori di corrente che si chiamano condizionatori, dei quali oggi, invero, cominciamo ad abusare.

Ma per mettere i pannelli solari, cosa debbo fare?
Se vivo in condominio debbo risolvere due “piccoli” problemi: il primo è quello di informare tutti gli altri comproprietari della mia volontà, atteso che nessuno si può opporre, anche perché, almeno a Roma, ciò è previsto da una delibera Comunale, la quale prevede l’obbligo dell’istallazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, per le nuove costruzioni e per gli immobili sottoposti a ristrutturazione; il secondo problema è prettamente tecnico, ovvero, definire il luogo di ubicazione dell’impianto che, se non si ha la fortuna di avere un’area di pertinenza privata, dovrà essere posizionato su una parte condominiale (tetto o terrazzo di copertura). Anche in questo caso nessun condomino si potrà opporre, poiché si tratta del “miglior uso della cosa comune”, giusto art. …… del Codice civile. Certo, per chi abita al piano attico le opere saranno abbastanza facili da eseguire, mentre lo stesso non si può dire per chi risiede in un piano intermedio. Ma nulla è impossibile ed un buon tecnico, lo stesso che ci farà il progetto (non solo grafico) e redigerà la DIA (Denuncia di Inizio Attività), ci consiglierà in merito, risolvendo le questioni tecniche.

Sul mercato esistono molti tipi di pannelli solari, di vari prezzi e fogge, che sostanzialmente dal punto di vista della produzione si equivalgono. Anche in questa scelta il nostro tecnico potrà consigliaci, affinché l’impianto montato risponda alle nostre esigenze (in capacità di erogazione) in funzione della latitudine e della longitudine di ubicazione del nostro immobile, e quindi della capacità media di soleggiamento, sia estivo (ove, come è ovvio, avremo un eccesso di produzione di acqua calda) che invernale, rammentando che, comunque, i pannelli dovranno, per il miglior rendimento, preferibilmente essere orientati verso SUD. A questo proposito è opportuno precisare che per produrre acqua calda non è strettamente necessario che ci sia il sole, ma è sufficiente l’irraggiamento solare che vi è anche se il cielo è coperto di nuvole. Comunque, i migliori impianti sono predisposti con un sistema di emergenza, che in caso di bisogno (in vero ipotesi molto remota), produce acqua calda come un comune scaldabagno elettrico. Emergenza che però non si verifica mai se l’impianto è ben dimensionato.

Altro nodo è quello del materiale montaggio dell’impianto che, a nostro avviso, dovrà essere affidato ad un idraulico esperto, con esperienza nel settore poiché, se pure l’opera da eseguire sembrerebbe relativamente semplice, così in vero non è, richiedendo nozioni tecniche di idraulica che spesso esulano dal comune impianto di predisposizione del bagno o della cucina.


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