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Vedremo la Rai per una notte


Rai per una notte

Non ci piace la televisione, non potrebbe essere altrimenti.

Ci piace l’approfondimento, però, e amiamo essere informati dei fatti che popolano e agitano la società civile e politica di questo nostro bel paese.

Ci piace e ci è sempre piaciuta l’informazione indipendente: indipendente dai partiti e dalle aziende, indipendente dalle ingerenze estranee ed esterne.

Ci piace da tempo Marco Travaglio; non perchè ci piacciano necessariamente i suoi punti di vista personali o politici, ma perchè ci piace il suo modo di scavare nelle maglie della rete in cui circolano le notizie.

Ci piace e ci è sempre piaciuto il suo lavoro di ricostruzione sulle magagne berlusconiane, e proprio per questo ci piace la sua rubrica del lunedì sul canale YouTube di Grillo. Ci piace molto Passaparola.

🙂

Ci piace da molto Michele Santoro; e non tanto per le sue idee o non solo per il suo modo di fare giornalismo, ben rodato dopo tanti anni di programmi Rai.

Ci piace perchè nel bene o nel male ha diffuso un modo di fare inchiesta giornalistica che ben resiste nel tempo, ed è ancora più che efficace nel raccontare contraddizioni e problemi del nostro paese.

Non è un caso che molti dei giornalisti cresciuti – nel corso del tempo – nei vivai giornalistici di Santoro abbiano poi tutti i numeri per fare ottimo gionalismo anche in forma indipendente, come per esempio Riccardo Iacona, tra tutti.

Non ci piacciono le ingerenze del potere, invece. Tanto più se si tratta di un potere televisivo abbondandemente criminale e del tutto fuori-legge.

Le recenti intercettazioni acquisite dalla Procura di Trani a carico del presidente del consiglio Silvio Berlusconi ci sono sembrate, quindi, solo l’ennesima prova dell’arroganza degli attuali gerenti del potere politico in Italia, l’ennesimo conflitto di interessi in grado di erodere progressivamente gli spazi di libertà e imbrigliare tutti i  canali di approfondimento politico pluralista.

Ci piace pensare che Internet possa rappresentare un canale di informazione migliore dei tradizionali, e non solo perchè propone una comunicazione di tipo circolare e partecipativo, molto diversa da quella – dall’uno ai molti – che regge televisioni e – in buona misura – gli stessi quotidiani a tiratura nazionale.

Ci piace pensare che Internet possa offrire – tra le altre cose – un canale di tutela del pluralismo politico, uno spazio irriducibilmente aperto alle voci democratiche indipendenti.

Ci è pertanto piaciuta molto l’idea di organizzare uno sciopero bianco degli abbonati Rai, quindi.

Trasmettere in streaming dal PalaDozza di Bologna una puntata di Anno Zero ci è sembrata quindi un’iniziativa da sostenere senza riserve. E da seguire con estremo interesse, senza dubbio.

E non può che farci piacere il fatto che un potente canale di web-TV come Current abbia assunto l’impegno di trasmettere in streaming la diretta dal paldo di Bologna.

Come Current decine di altre realtà si sono mobilitate, sul web e offline, per consentire la diffusione della trasmissione/manifestazione ideata dalla redazione di Anno Zero: un segnale di speranza molto forte, quello dato al paese in questi giorni, dopo la diffusione delle intercettazioni fatta dall’ottimo Fatto Quotidiano.

Proprio per capire meglio le vicende legate alle telefonate intercorse tra Minzolini, attuale direttore del Tg 1, il funzionario dell’Agcom Innocenzi e il cavalier Berlusconi, invito tutti ad assistere stasera, 25 marzo 2010,  alla trasmissione-evento Rai per una notte, che verrà diffusa in streaming da numerosi siti internet, oltre a a quelli già citati.

L’evento è sostenuto – tra gli altri – anche dall’Usigrai e dalla Fnsi, cioè le principali sigle sindacali del settore giornalistico.

Probabilmente sarà interessante seguire anche lo stream di interventi su Twitter – l’hashtag ufficiale è #raiperunanotte.


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