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Il Ponte Vecchio di Firenze


Si tratta del ponte più antico della città tanto che la tradizione ne fa risalire la prima costruzione al periodo etrusco.
Sappiamo che nel 1080 era di legno, nel 1177 in pietra e che viene distrutto nel 1333 da una spaventosa inondazione.
Nel 1345 fu ricostruito, secondo le notizie riportate dal Vasari, da Taddeo Gaddi che lo rende più largo e robusto trasformandolo, dalla originaria struttura a cinque arcate, a quella a tre arcate portanti rimasta sostanzialmente immutata.

Già da questo periodo si trovano, lungo i lati del ponte, le caratteristiche botteghe ad arco, disposte in maniera simmetrica, inizialmente adibite a macellerie e con i guadagni ottenuti dall’affitto dei negozi si poté provvedere ai lavori di ricostruzione; Cosimo I volle che le botteghe fossero assegnate agli orefici e agli argentieri dandogli la caratteristica tutt’oggi visibile.

Al centro si trova una piazzetta ai lati della quale si aprono due terrazze a scopo panoramico: una si affaccia sulla collina di S. Miniato ed è chiusa nella parte superiore dal corridoio vasariano che collega gli Uffizi a Palazzo Pitti; l’altra, che si affaccia sul ponte di S. Trinita, ha al centro un busto di Benvenuto Cellini realizzato da Raffaele Romanelli mentre nella parte superiore è visibile una meridiana.


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