Casa Editrice Online

Le presse idrauliche come patrimonio di archeologia industriale


Chi conosce minimamente l’archeologia industriale avrà senz’altro sentito parlare della pressa idraulica dell’ex Acciaieria di Terni, ora monumento pubblico nella piazza antistante la stazione ferroviaria della città.

Si tratta senz’altro del caso più evidente – e vogliamo dire anche più efficiente – di rivalutazione del patrimonio storico idustriale a fini di recupero archeologico.

Pressa idraulica di Terni

La pressa da 12 mila tonnellate è ora simbolo materiale di una città che nel ‘900 ha rappresentato la meccanica pesante di Stato, nelle aspettative dell’opinione pubblica così come nella concreta ragion di Stato.

Un recupero efficiente nella tempistica, se si scorrono rapidamente le date che riguardano il macchinario ora monumento.

Fin dalla fondazione dell’Acciaieria – o meglio della Società degli Alti Forni, Fonderie e Acciaierie di Terni – le operazioni di forgiatura pesante erano eseguita da un maglio da 108 tonnellate, sostituito già nel 1910 da una prima pressa idraulica da 4.500 tonnellate.
L’attuale pressa fu installata invece nel 1935 ed è di fattura inglese: ha funzionato fino al 1993, quando è stata rimpiazzata in quanto obsoleta.

Nei 58 anni di servizio ha resistito a momenti difficili, come i bombardamenti e la ritirata nazista del ’43-’44, senza essere smantellata ed esportata.

Il suo recupero come monumento di archelogia industriale ha seguito l’idea di una modernizzazione della musealità che fosse in grado di coniugare le esigenze della narrazione storica dei luoghi con gli spazi e i tempi della moderna fruizione dello spazio pubblico in cui è stata collocata in via definitiva, con l’inaugurazione del 6 gennaio 1999 in piazza Dante a Terni.

Dal 2011 una seconda enorme pressa idraulica è stata adibita a monumento industriale, stavolta nel quartiere genovese di Campi, nell’area degli ex stabilimenti dell’Ansaldo.
Una pressa di fattura tedesca forse più potente di quella ternana, si parla di oltre le 12 mila tonnellate di potenza, e che ha funzionato a regime per un periodo persino più lungo.

Installata nel 1914 e funzionante fino al 1989, la pressa di Campi era adibita alla fucinatura a caldo e alla spianatura di grosse lamiere, destinate ovviamente all’industria dei cantieri navali.

Il suo recupero – e il suo restauro – ha avuto un percorso meno istantaneo della pressa idraulica ternana, dato che l’attuale monumento in via Renata Bianchi a Genova è stato inaugurato solo il 16 maggio 2011.

Pressa idraulica di Campi - Genova


Aggiungi un commento