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Quando l’ansia si fa cronica: cosa fare


L’ansia è nella maggior parte dei casi un fenomeno passeggero, legato agli impegni quotidiani e dallo stress. L’ansia può però degenerare in un fenomeno più complesso, definito clinicamente “cronico” per il ripresentarsi dei sintomi in continuazione e per la continua sollecitazione della psiche senza apparente motivo.

Per esempio, se abbiamo diverse occupazioni nella stessa giornata, è normale sul momento vivere uno stato ansioso. Chi, invece, vive l’ansia come imprescindibile dalla propria vita, sente questo stato appena si sveglia, ancora prima di consultare l’agenda per vedere cosa c’è da fare.

In più, tutto quello che si riesce a fare viene visto in chiave negativa: il lavoro è andato a buon fine, il nostro capo è contento, ma noi non siamo ancora soddisfatti. Pensiamo che avremmo potuto fare di meglio e di più senza che ci fosse nemmeno richiesto e questa colpevole mancanza si tradurrà in grossi problemi nel futuro.

L’ansioso vede in ogni successo un motivo per essere ancor più ansioso (si poteva fare di più), mentre un risultato negativo viene visto come conferma della propria incapacità.

Sarà per questo che l’ansia cronica è spesso l’anticamera della depressione. Oltre ai sintomi più psicologici, lo stato ansioso cronico si riflette sulla vita di tutti i giorni anche nel nostro fisico.

L’ansioso cronico non riesce a dormire, soffre di tachicardia, nei casi più gravi le ansie diventano la causa di un attacco di panico generalizzato e frequente. Come risolvere l’ansia quando diventa una patologia?

Il consiglio è di rivolgersi ad uno psicoterapeuta specializzato nei disturbi ansiosi. Il terapeuta vi mostrerà le cause che hanno condotto allo stato ansioso e vi porteranno a uscire fuori dal tunnel, tenendo anche in considerazione la vostra percezione della vita e di quello che riuscite a fare.

L’ansia cronica non si verifica né per caso, né senza avvisaglie. Chi sta intorno all’ansioso deve essere il primo ad accorgersene e a far rendere conto l’ansioso sulla sua patologia.

Infatti, l’ansioso tenterà sempre di minimizzare i propri sintomi e a difendere con le unghie e con i denti un punto di vista dannoso, dando prove delle sue “scarse” capacità e dell’impossibilità di affrontare le sfide della vita.

L’ansia diventa cronica solo alla fine di un percorso a ritroso: l’ansioso è lasciato solo di fronte alle sue paure, senza alcun modo per reagire. Un consiglio di un esperto creerà un percorso esattamente inverso a quello che ha portato all’ansia, dando finalmente serenità all’ansioso in crisi di nervi.

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