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L’ansia passeggera: come riconoscerla e come curarla


I ritmi frenetici ai quali siamo ormai abituati si riflettono anche sul nostro organismo e sul nostro benessere psicologico. Una reazione della nostra psiche ormai tristemente comune è l’ansia.

L’ansia può essere di due tipi:
– L’ansia passeggera, che si verifica come reazione a una situazione presente.
– L’ansia cronica, che si manifesta in ogni momento della vita senza apparenti motivi.

Nel secondo caso, andare subito da uno specialista è d’obbligo. Nel primo, invece, il consulto di uno psicoanalista è in grado di dimezzare i tempi di ripresa e di far dire addio alle ansie e alle insicurezze.

Infatti, l’ansia è direttamente collegata all’insicurezza, più precisamente alla paura di non riuscire a completare un lavoro sotto scadenza, oppure dal non sapere cosa accadrà dopo un momento importante per chi soffre di ansia(per esempio, un ragazzo può soffrire di ansia passeggera alla vigilia di un’interrogazione o di un esame).

L’ansia può portare anche cattivo umore o, nei casi peggiori, può arrivare a essere la causa degli attacchi di panico e/o della depressione. L’ansia coinvolge sia chi la vive, sia chi sta intorno, dato che condiziona sia i risultati di chi si trova ad affrontarla, sia chi convive con la persona ansiosa.

Per combattere l’ansia passeggera è necessario rallentare i ritmi. Una soluzione non semplice da trovare in un momento dove contano moltissimo il denaro, il successo professionale e sapersela cavare da soli.

Per questo è importante, anche in caso di ansia passeggera, consultare un esperto che guardi con occhio esterno come si svolge la nostra giornata e quali sono i fattori che scatenano l’ansia. In questo modo, saremo anche in grado di prevenire nuovi attacchi d’ansia, perché staccheremo alla vista dei primi sintomi.

Oltre al consulto, cosa possiamo fare in casa per completare quanto ci ha già detto il terapeuta? Sicuramente, possiamo aiutarci con le tisane alle erbe: la camomilla prima di andare a dormire è un vecchio rimedio della nonna, ma anche le tisane alla Passiflora, al tiglio e alla valeriana sono adatte allo scopo.

Di solito, l’ansia passeggera non viene curata con farmaci, ma con uno stile di vita più sana, che non guasta mai anche a chi non soffre questo problema. D’altra parte, le occasioni della vita sono così tante e gli impegni così ravvicinati, che sapere come gestire queste situazioni aiuta tutti, non soltanto chi vive in primo piano un momento di debolezza.

È ora di dire addio all’ansia con un po’ di buonsenso e tanta buona volontà!

psicoanalisi


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