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Sulle orme della via Appia Antica


La via Appia ha percorso in tappe tutta la Storia della Roma antica. La “regina delle vie”, parafrasando un detto dell’epoca, nasce in età repubblicana con l’idea di creare un collegamento diretto tra Roma e il porto brindisino.

Brindisi era allora il primo accesso al mondo greco, soprattutto dal punto di vista commerciale, dopo la sosta a Taranto (allora solo un’isola fortificata). La via Appia antica può raccontare molto altro del mondo latino. Qualche esempio?

Da qui Spartaco è stato punito per essersi ribellato contro lo schiavismo su cui si basava tutta la società romana e ogni allungamento della via Appia ha portato il nome dei più grandi imperatori romani.

Anche il Medioevo ha utilizzato la via Appia antica per le occasioni importanti: è il caso di Federico II di Svevia, che la utilizzò per raggiungere la Terra Santa in vista delle Crociate contro gli infedeli (da qui la definizione della via Appia come “via dei Crociati”).

La via Appia, quasi un sinonimo di Roma, ricostruita dopo la Seconda Guerra Mondiale è diventata poi il simbolo del boom economico negli anni ’50 e ’60 con tanto di ricordi cinematografici.

Oggi, la via Appia antica è ancora utilizzata per snellire il traffico e collega ancora Roma a Brindisi, passando sia per paesini come Capua e Oria sia per centri importanti come Benevento e Taranto.

Con una storia del genere, la via Appia è costellata di monumenti storici di grande importanza. Basti pensare alle pietre miliari, inventate dai Romani proprio per la via Appia, in modo da dare un punto di riferimento per il viaggiatore.

A ogni miglio è possibile trovare un frammento d’Italia. Tenendo in considerazione solo le prime quattro miglia, ecco i monumenti che potete trovare:

Le Terme di Caracalla, sull’Aventino, fu costruito per ordine dell’imperatore antonino Caracalla per mostrare la grandezza di Roma. Attira ogni anno migliaia di turisti.
L’arco di Druso, inizialmente scambiato per un portone trionfale, in realtà serviva a segnalare il vicino acquedotto e fu abbellito proprio perché si trovava lungo il percorso della via Appia.
Le catacombe di San Sebastiano e di San Callisto sono di età paleocristiana e rappresentano il mondo quando la cristianità stava per nascere.
Il mausoleo di Cecilia Metella. In occasione della morte di personaggi importanti (madri, figli di imperatori), il costume imperiale era di dedicare un mausoleo. Quello di Cecilia Metella ne è un chiaro esempio.

La via Appia antica riserva tantissime altre sorprese. Per seguire le sue orme, non avete bisogno di un tour: la via è viva e ancora oggi è una delle arterie principali di Roma. Abitarci significa vivere il presente tra il passato e il futuro.


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