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Rilanciare il mercato immobiliare per uscire dalla crisi


La crisi del mercato immobiliare italiano è iniziata nel 2007 ed è in continuo peggioramento.

Troppo spesso si sentono parlare politici ed “esperti” che attribuiscono la crisi a singoli avvenimenti come per esempio l’introduzione dell’IMU.

Naturalmente l’aumento dell’imposizione fiscale sulle proprietà immobiliari ha generato conseguenze disastrose. Tanti italiani si sono visti tassare la loro prima casa e si sono trovati a dover pagare una tassa precedentemente non dovuta. E’ chiaro che questo nuovo esborso, fra l’altro estremamente consistente, ha spiazzato e creato molte difficoltà in termini di solvibilità a molte famiglie italiane, gia colpite dall’aumento dei prezzi di tutti i beni e servizi e dall’aumento dell’IVA.

Ridurre però la crisi del mercato immobiliare all’introduzione dell’IMU è solo ed esclusivamente propaganda.

Ma allora cosa è cambiato rispetto a pochi anni fa?

Vale la pena ricordare che anche nel passato, sebbene vi fosse una situazione economica migliore, la maggior parte delle famiglie acquistava immobili usufruendo di mutui bancari. Erano infatti poche le persone che potevano permettersi di comprare casa in “contanti”.

Oggi purtroppo riuscire ad avere un mutuo è veramente un’impresa. Alle banche non basta più neanche la busta paga, di per sè già un lusso, vista la precarizzazione del mercato del lavoro portata avanti da tutti i governi all’unisono, sia di destra che di sinistra. Le banche oggi chiedono infinite garanzie e non si accontentano più di ipotecare l’immobile su cui si richiede il mutuo.

Se solo gli istituti bancari ricominciassero ad erogare i mutui gli italiani ricomincerebbero ad investire sul mattone. Ricordiamo infatti che la cultura nel nostro paese considera a ragione l’acquisto di beni immobili il miglior investimento possibile.

Ricominciando ad erogare mutui, tutti gli italiani investirebbero i propri risparmi sul “mattone”, sia per investimento che per necessità di acquistare la prima casa, e allora verrebbe rilanciato il mercato immobiliare.

Un incremento delle compravendite riporterebbe mobilità a tutti i settori che gravitano attorno all’immobiliare, come per esempio le numerosissime imprese edili. Ogni giorno chiudono per fallimento innumerevoli società di costruzioni, con conseguente perdita di posti di lavoro, cassa integrazione, indennità di disoccupazione, il tutto a carico dello Stato.

Rilanciare il mercato immobiliare, quindi, non vuol dire solo dare a tutti la possibilità di acquistare la prima casa, ma anche e soprattutto ridare vita all’economia e alle imprese che danno lavoro a moltissimi dipendenti che, con un lavoro retribuito, possono a loro volta reinvestire il loro guadagno e partecipare attivamente al rilancio dell’economia italiana.


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