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Comprare casa è l’investimento che non ti aspetti


Nel bel mezzo della crisi economica tra le più intense a livello italiano ed europeo degli ultimi 30 anni, capire cosa sta succedendo e cosa conviene fare è estremamente difficile.

Anche perchè il nervosismo ci confonde e la contabilità quotidiana ci scoraggia. Eppure gli indicatori economici sono abbastanza semplici da interpretare, e le leggi del mercato sono le stesse da secoli, in fondo.

Qualcuno potrà dire che ho torto, ci mancherebbe. Ma sarebbe meglio prima valutare alcuni semplici e noti aspetti dell’attuale situazione macroeconomica, per scoprire magari, perchè no, che la provocazione contenuta nel titolo di questo articolo non è poi tanto campata per aria.

Sappiamo che in questo periodo il prezzo del denaro viene sostenuto dalla banca centrale europea, e i tassi dei debiti pubblici di mezza Europa sono più o meno forzatamente calmierati, anche perchè attraggono buona parte delle immobilizazioni finanziarie in arrivo dalle banche private del continente.

Ovvero, i BOT e i BTP hanno tassi abbastanza contenuti, e la maggior parte delle manovre di politica finanziaria degli ultimi governi, e in questo Letta non ha cambiato rotta, tendono a mantenere basso lo spread tra il debito pubblico italiano e quello tedesco, paradigma inarrivabile a livello continentale.

I BOT e i BTP rendono poco ai risparmiatori, insomma, almeno rispetto al passato; un lungo passato, i tassi del debito italiano sono sempre stati abbastanza appetitosi per i risparmiatori a tutti i livelli, compresi i fondi speculativi della cosidetta ‘finanza internazionale’.

E non finisce qui. I tassi d’interesse del debito pubblico sono (quasi) ai minimi storici. E contemporaneamente la percezione del loro potenziale di rischio è ampiamente meno tranquillizzante che mai, dopo l’esempio greco dell’anno scorso.

Il rischio ‘default’, di cui si è tanto parlato, rimane dietro l’angolo.

In Grecia, oltre alla crisi generalizzata a tutti gli strati sociali, quelli che hanno visto decurtarsi del 33 % i propri risparmi sono stati proprio i possessori di titoli del debito pubblico.

Quindi uno dei più tradizionali investimenti ‘rifugio’ dei risparmiatori italiani, il BOT e in generale il titolo di Stato, rende meno che mai ed è sottoposto a rischi relativamente tra i più alti della sua storia recente.

Non parliamo di obbligazioni bancarie o pacchetti finanziari più moderni: sinceramente investire in questo genere di speculazioni finanziarie in un momento come questo potrebbe sembrare fin troppo rischioso, persino ai più coraggiosi.

Quale bene adatto all’investimento potrebbe invece svolgere un ruolo positivo, di traino per la ripresa?
E’ molto semplice, il classicissimo ‘mattone’.

Perchè?
Perchè dal 2006 ad oggi i prezzi al metro quadro sono scesi vertiginosamente, in tutte le città italiane.
Obiettivamente se c’è mai stato un momento adatto per comprare immobili in Italia a prezzi vantaggiosi, beh, cari signori economisti e non, stiamo parlando del biennio 2019/2020.
Si potrebbe ribattere che proprio il calo ininterrotto potrebbe scoraggiare l’investitore. Che farebbe però un errore abbastanza ingenuo.

C’è la possibilità che i prezzi continuino a calare anche nel 2021.

Ma è parecchio improbabile che la parabola di discesa dei prezzi del mattone sia destinata a superare alcune soglie-limite, a seconda delle zone e del tipo di proprietà cui facciamo riferimento.

Mentre invece qualsiasi analista economico, messo di fronte ai dati storici del settore immobiliare italiano e alla luce delle alternative d’investimento altrettanto tradizionali citate sopra, come i titoli di Stato, non esiterebbe a corroborare questa mia semplice quanto provocatoria sentenza.

Conviene comprare immobili, in questo momento, se si ha del denaro e si vuole investire in qualcosa di relativamente sicuro ed essenzialmente destinato alla rivalutazione, non appena il livello dell’economia si avvierà verso la ripresa.

Unico problema: proprio perchè il costo del denaro è basso, ma contemporaneamente c’è una stretta creditizia tra le più intense che si ricordino, accedere al mutuo è diventata una condizione abbastanza meno semplice rispetto al passato.

Quindi potrà investire in questo momento vantaggioso solo chi ha ancora un buon accesso al credito, o chi ha denaro contante da investire e sta fuggendo – giustamente – dai precari e poco competitivi titoli del debito pubblico italiano.

Solo i risparmiatori più attenti sapranno cogliere le opportunità migliori, perchè evidentemente una crisi economica è un momento straordinario per fare affari, ma è anche un momento estremamente complesso in cui molto spesso non si riesce a considerare le varie prospettive con la lucidità necessaria per valutarle tempestivamente, e senza farsi condizionare dal contesto.


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