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Arte a Roma: i monumenti da non perdere


Roma non è una città: è un mondo. Un mondo dove l’antico si confonde al moderno e si mostra a ogni angolo, se sai a cosa fare attenzione.

È anche il mondo dove si fa stringente l’attualità: basti pensare che le maggiori società italiane e le sedi più importanti della vita politica del Paese sono qui, anche loro come parte di una storia più grande.

Difficile per gli altri paesi vivere l’arte così da vicino e respirarla inconsapevolmente mentre fai shopping tra le vie del centro o ti godi un caffé nel bar accanto all’ufficio. Quali sono i monumenti da non perdere a Roma?

Niente esprime l’anima del mondo latino come il Pantheon. Nato con Agrippa (generale romano), molto tempo dopo divenne il segno dell’Impero illuminato di Adriano, per trasformarsi infine con la donazione a Bonifacio IV in un segno forte del dominio papale.

Il Pantheon oggi raccoglie le spoglie dei re d’Italia, accanto alla salma di Raffaello (simbolo del Rinascimento nelle sue sfumature più alte). Il monumento desta stupore per la bellezza dei suoi marmi, che sfruttano la policromia in netto contrasto con l’esterno.

Il Circo Massimo rappresenta, invece, la vita e lo sport nel periodo romano. I giochi erano un mdo per intrattenere il pubblico e propiziarsi voti e favori nel periodo repubblicano. Il Circo fu più volte distrutto e ricostruito, vedendo la decadenza del mondo latino: infatti, smetterà di essere utilizzato nel VI secolo d.C, con l’arrivo dei barbari.

Il Quirinale ha una storia affascinante e particolare. Nato per mostrare il potere di Paolo V, diventa il simbolo del Risorgimento quando quella che era la residenza estiva del Papa divenne il palazzo del re d’Italia. Solo nel ’46 verranno modificati gli arredi, che addobbano le sale ancora oggi.

Il Vittoriano è un altro simbolo del Risorgimento, ma in una chiave diversa: se il Quirinale è il rapporto tra vecchio e nuovo, il Vittoriano celebra il governo del primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II (scomparso poco prima della realizzazione dell’opera).

Il Vittoriano è noto per l’altare della Patria, dove ogni anno, in occasione della cerimonia dei Caduti, il Presidente della Repubblica rende omaggio a quanti hanno perso la vita durante le guerre mondiali e non hanno ancora un nome.

Infine, il nostro viaggio tra le meraviglie di Roma si conclude con Castel Sant’Angelo. Erroneamente si pensa che sia una costruzione medioevale: in realtà, il castello è di età imperiale. I collegamenti sono due: il ponte che porta a Campo Marzio (di età sempre imperiale) e il corridoio Vaticano, creato per dare una via di fuga al Papa nel caso la città fosse stata assediata.

Quale parte di voi avete riscoperto in questo viaggio?


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