Casa Editrice Online

La diffusione delle case mobili su ruote in Italia


Probabilmente nell’immaginario comune l’utilizzo massiccio di case prefabbricate come abitazioni da vivere tutto l’anno è appannaggio della cultura statunitense.

Tra la West e la East Coast degli Stati Uniti non è molto raro incontrare zone in cui l’edilizia popolare si è effettivamente tradotta nella diffusione di massa di case prefabbricate, abitate come vere e proprie residenze permanenti, ed anzi pienamente integrate nel paesaggio urbano.

Non solo prefabbricati, ma anche camper e case mobili.

Eppure al di là della cultura cinematografica di massa la soluzione della casa su ruote è tutt’altro che aliena rispetto al mercato italiano, ed alcuni segnali sembrano lasciar presagire un prossimo incremento nella penetrazione di mercato di questo genere di soluzione abitativa.

Nello scenario italiano non è infatti più così raro trovare campeggi – almeno tra quelli ‘storici’, i più attrezzati e spaziosi – che ospitano graziosissime case mobili non distanti dall’area dei camper o delle roulotte.

Talvolta si tratta di mobil house che vengono affittate dagli stessi gestori del campeggio, in altri casi invece sono gli stessi proprietari della casa mobile che pagano una quota ai gestori del campeggio per poter parcheggiare la propria abitazione nella struttura turistica attrezzata.

Anche se l’estate è appena finita c’è una notizia che probabilmente è destinata a modificare l’attuale mercato italiano di case mobili. Si tratta di alcune righe contenute nel notissimo ‘decreto del Fare‘ presentato dal governo Letta quest’estate e subito approvato dal Parlamento, nell’ambito delle diverse manovre che dovrebbero incentivare la ripresa economica del paese.

Mi riferisco precisamente al comma 4 dell’articolo 41 della legge n. 98 del 9 agosto 2013 (www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/08/20/13A07086/sg).

Il cavillo interviene a modificare una legge del 2001 che aveva già provato ad introdurre delle norme in materia di case mobili e case prefabbricate temporanee. La legge sancisce definitivamente la possibilità, ad esempio da parte dei campeggi, di ‘parcheggiare’ questo genere di abitazioni nelle proprie aree di gestione, senza autorizzazioni supplementari e senza rischio di multe (la vecchia legislazione dava adito a questo genere di preoccupazioni, da parte degli esercenti).

Perché un cavillo del genere ha un ruolo specifico all’interno di un decreto legge convertito con la massima urgenza per ‘rilanciare l’economia‘?

Perché a fronte di un mercato che già da alcuni anni aveva iniziato a recepire il prodotto ‘casa mobile‘ per scopi prevalentemente turistici, almeno in Italia e almeno per ora, la legislazione era rimasta ancorata ad una percezione veramente antiquata del ‘prefabbricato‘, quasi mai considerato come elemento edile portatore di una sua dignità abitativa, per non parlare delle funzionalità tecnologiche che molto spesso questi ‘gioiellini‘ riescono ad offrire, anche a confronto con la tradizionale edilizia in muratura.

Mentre invece in futuro anche in Italia potremo vedere mobil house sempre più curate, dal momento che ormai possono tranquillamente competere con il bungalow o anche con il tradizionale prefabbricato in legno, contendendosi lo spazio all’interno dei camping della penisola.

Ai privati che hanno voglia di dare un’occhiata a questo genere di prodotto, forse per coltivare l’idea di poter possedere una vera casa su ruote, con tanto di targa automobilistica immatricolata, segnalo un elenco ben fornito di aziende che vendono case mobili su ruote in tutta Italia, regione per regione, provincia per provincia.


Aggiungi un commento