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Aziende di servizi online: il risparmio segue la disintermediazione


Il consumo critico è la nemesi del marketing aziendale, verrebbe da pensare.

Non proprio. Non sempre. Non necessariamente.

Una delle leve formidabili della rivoluzione targata IT di questo principio di millennio è condensata nel vocabolo ‘disintermediazione‘, che ha raggiunto a tutti i livelli i processi produttivi e distributivi della merce, e con essa, dell’informazione stessa.

Lo sanno bene anche gli uomini di marketing che scrivono i jingle promozionali dei prodotti, ve l’assicuro.

conciliazione

La produzione e la comunicazione pubblica di beni e servizi è disintermediata e definitivamente decentrata; del tutto ‘delocalizzata’, direi quasi per fare amara ironia in riferimento alle industrie storiche del capitalismo occidentale, sempre più spesso esportate di sana pianta verso l’ex oltrecortina europeo.

Ma anche le scelte quotidiane dei consumatori godono di caratteristiche assai simili, proprio perché sul mercato siamo tutti piccoli attori indipendenti, comunque capaci di esprimere preferenze motivate e documentate ed orientare a nostro modo le sorti economiche dei nostri interlocutori.

Quindi non sono certo i consumatori critici quelli a cui sono rivolte le pubblicità martellanti delle televisioni.

Il consumatore critico non guarda lo spot, ma legge forse il ‘prospetto informativo’ fino all’ultima clausola scritta in piccolo, probabilmente.

Sono i pubblicitari che scrutano il consumatore critico, al contrario, oggi più che mai; tentando di anticiparne le aspettative e di conquistarne la fiducia, rincorrendolo sul terreno della trasparenza e del ‘risparmio’, quando questo è effettivamente garantito dalla disintermediazione commerciale e dall’ottimizzazione dei processi aziendali.

E se c’è un’industria che ha goduto della rivoluzione IT, disintermediando la distribuzione e ottimizzando le risorse, quella è proprio l’industria terziaria, dove la maggior parte dei servizi può effettivamente aver goduto di economie di scala ingenti a fronte della digitalizzazione dell’attuale società dei consumi.

Prendiamo il caso del settore dei servizi assicurativi.

L’era digitale sta assicurando un progressivo spostamento dei fattori economici di questa industria, che tende verso l’assorbimento e l’eliminazione di quell’esercito di ‘agenti’ intermediari che da sempre rappresentavano l’anello di congiunzione tra il consumatore e la grande compagnia assicurativa.

Grazie ad internet e alla possibilità di risparmiare sui costi di personale, risparmiando grazie alla disintermediazione garantita e resa possibile dalla Rete, le assicurazioni online possono oggi offrirci lo stesso genere di servizio assicurativo a costi decisamente contenuti rispetto alle compagnie tradizionali, che rischiano quindi di trovarsi schiacciate dalla concorrenza, più ‘moderna’ e meglio organizzata.


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