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Il sempre giovane Holden


Voglio dire che ho lasciato scuole e posti senza nemmeno sapere che li stavo lasciando. È una cosa che odio. Che l’addio sia triste o brutto non me ne importa niente, ma quando lascio un posto mi piace saperlo, che lo sto lasciando. Se no, ti senti ancora peggio.

J.D. Salinger è scomparso il 27 gennaio 2010, a 91 anni. Il celebre autore salì alla ribalta nel 1951 per Il giovane Holden (tit. orig. The Catcher in the Rye), un libro che ha entusiasmato ogni generazione di giovani a partire da allora. Molto celebrato nei circoli letterari per i suoi racconti brevi, Salinger è uno dei più noti autori americani contemporanei.

Salinger

La fama conferitagli nel mondo della letteratura è stata decisamente rifuggita da Salinger. Non ha mai voluto essere disturbato, in realtà, nascondendosi al mondo con un vigore che va al di là della semplice riservatezza. Le sue poche dichiarazioni pubbliche erano indirizzate a mettere in chiaro che voleva essere lasciato in pace; si è ‘concentrato’ solo su poche persone, che l’hanno accompagnato nel corso della sua vita.

Questa ‘assenza’ ha forse permesso che le sue opere fossero assorbite meglio dai lettori: in ogni caso Salinger non ha mai voluto prendere in considerazione il ‘bisturi’ della critica, ne tantomeno la devozione che l’ha circondato per decenni, attraversando diverse generazioni di lettori.

Il giovane Holden

“Io sono il più fenomenale bugiardo che abbiate mai incontrato in vita vostra. È spaventoso. Perfino se vado in edicola a comprare il giornale, e qualcuno mi domanda che cosa faccio, come niente gli dico che sto andando all’opera. È spaventoso.”

“Mi sentivo così maledettamente felice, tutt’a un tratto, per come la vecchia Phoebe continuava a girare intorno intorno. Mi sentivo così maledettamente felice che per poco non mi misi a urlare, se proprio volete saperlo. Non so perché. Era solo che aveva un’aria così maledettamente carina, lei, là che girava intorno intorno, col suo soprabito blu eccetera eccetera. Dio, peccato che non c’eravate anche voi…”


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