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Come cambia il condominio


Leggere il contratto di lavoro dei portieri è non solo necessario per chi deve operare, ma anche importante perché ci fa rendere conto quanto il condominio sia avanzato negli ultimi anni. La figura del portiere, come era giusto, si è evoluta acquisendo maggiore professionalità oltre che nuovi diritti e doveri, segno questo di tempi che maturano.

Poco alla volta tutto cambia, e allora ci si chiede, perché non dovrebbe cambiare anche il condominio?
Un passetto alla volta, piano piano, lo Stato sta cesellando una operazione di maquillage di questa figura indefinita che è il condominio.

Un passetto alla volta, piano piano, l’amministratore si sta trasmutando da “terra” in “oro”, come nelle opere degli alchimisti del 1300.
Un passetto alla volta, piano piano, il condominio diventerà figura giuridica, azienda, ente di gestione e l’amministratore, quel condomino in pensione, volenteroso e paziente che per risparmiare cambiava anche le lampadine delle scale, è già diventato un professionista (non riconosciuto), capro espiatorio di tutti i mali.

Un passetto alla volta, piano piano, i rendiconti condominiali stanno diventando più consoni a quelli di un’azienda che di una comunione di persone.
Un passetto alla volta, piano piano, i costi di gestione degli immobili, tra tasse, imposte e spese, stanno erodendo una parte sempre più importante dei magri introiti familiari.

Un passetto alla volta, piano piano, il condominio depositerà bilanci trascritti su libri bollati, e l’amministratore professionista (sempre quello non riconosciuto), ne sarà il responsabile. Insomma, passetto dopo passetto tutto cambierà, sperando che quel professionista non se ne accorga mai!


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