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Meteorologo o allibratore del maltempo?


Consultiamo gli esperti di meteorologia per conoscere in anticipo quale sarà il futuro climatico della nostra regione, sperando che ‘azzecchino’ le previsioni con la stessa aspettativa che si affida all’astrologo o all’allibratore di scommesse.

D’altra parte i meteorologhi sono interlocutori che – come tutti gli scienziati – possono rischiare la loro reputazione solo in base ad una seria analisi delle condizioni di riferimento; e pertanto dovrebbero godere di maggior fiducia da parte del pubblico, anche se spesso la ‘distanza’ cognitiva tra ‘esperto’ e pubblico è tale che vengono meno le basi stesse di quel rapporto di consapevole fiducia che dovrebbe connotare questo genere di scambi di informazione.

meteo

Ovviamente tale ‘distanza’ è quella che separa l’arco delle probabilità meteorologiche dallo stretto spazio sintetico della sua riproposizione televisiva, o anche cartacea se pensiamo agli inserti meteo dei giornali quotidiani.

Quindi la ‘probabilità’ dell’arrivo di una perturbazione di qualche misura, che l’esperto verifica studiando i movimenti di masse d’aria nelle varie quote, verificando i livelli di umidità e confrontando medie statistiche storiche di tutte le componenti del caso, diventa nell’immaginario dello spettatore la certezza che tale ‘maltempo’ sia alle porte.

Ma a differenza dell’astrologo o dell’allibratore il meteorologo deve necessariamente confrontarsi con una componente che è genuinamente imprevedibile, ovvero la casistica della natura che mescola le sue variabili, sia pure in uno scenario prevedibile ma sempre senza alcun limite d’improvvisazione.

Quindi quella perturbazione ‘probabile’ potrebbe essere respinta all’ultimo momento da una massa d’aria a pressione contraria, ad alte quote dell’atmosfera, che potrebbe pertanto spostare il generico ‘maltempo’ a qualche centinaio di chilometri di distanza dalla nostra zona, liberando il cielo di casa nostra e scongiurando la previsione nefasta del tanto scrupoloso meteorologo.

Quello che credo è che siamo tutti degli spettatori tendenzialmente distratti e superficiali, anche di fronte a informazioni tanto universali; siamo creduloni e scettici, noi italiani, quasi mai appassionati della vera comprensione dei fenomeni ma pronti a polemizzare con chiunque si esponga al pubblico giudizio.

Crediamo con passione, ma senza troppa discriminazione, tanto ai santoni e agli astrologi, quanto ai bookmakers e agli esperti di meteo, che siano scienziati in uniforme dell’aeronautica piuttosto che ‘meteorine’ in succinti abiti da tennager; in molti casi – purtroppo – è proprio la televisione che traccia una linea rossa tra figure tanto distanti, eppure non molto lontane all’interno degli stessi telegiornali di tutte le reti di portata nazionale.


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