Casa Editrice Online

Sacro GRA: al cinema tante vite intorno al grande raccordo anulare


Grande raccordo anulare. Solo la parola vi mette il panico e vi immaginate già seduti in macchina in mezzo al traffico immobilizzati in una interminabile coda? Ok è vero la scena è terrorizzante ma il g.r.a fa parte per forza di cose della vita di molti romani e molti pendolari e va affrontato con coraggio (e anche molta rassegnazione!). Perché allora non prenderne confidenza ed osservarlo da un altro punto di vista guardando il film-documentario Sacro GRA?

Il film di Gianfranco Rosi, vincitore del Leone d’oro alla 70° mostra internazionale del festival del cinema di Venezia nel 2013, ci fa entrare nella vite di alcune persone molto diverse tra loro che orbitano intorno al grande raccordo anulare. Settanta km di autostrada, la più estesa d’Italia, che circondano la nostra città. Personaggi bizzarri, grotteschi e un po’ surreali che ci vengono presentati senza commento esterno o interviste ma narrati nella loro vita quotidiana fatta di apparenti banalità come di grandi stranezze. Una mappa articolata di storie e persone molto diverse raccolta dal regista nell’arco di due anni tramite chiacchierate e spostamenti a bordo di un mini-van. Un documentario forse non nei canoni ma che ha il merito di raccontare il mondo sommerso e variegato che anima questa enorme porzione di Roma.

Tra campi e palazzoni in una Roma autentica e per niente da cartolina (come accade per esempio invece ne La Grande bellezza di Sorrentino) assistiamo alle giornate di tante persone diversissime tra loro. Ci sono un nobile piemontese decaduto che vive con la figlia laureanda in lettere, un botanico che cerca di liberare le palme dalle larve divoratrici, un moderno principe dei giorni nostri che vive in una casa lussuosissima e trash affittata come set per fotoromanzi, un barelliere in servizio sull’ambulanza e che ha una madre affetta da demenza senile, un gruppo di fedeli che osservano il tramonto al Divino Amore, delle prostitute e delle ragazze che lavorano come ballerine in un bar.

Tante persone diverse che ci propongono una città un po’ degradata, lontana dal centro e dalle sue meraviglie. Una Roma popolare, verace ed autentica nel suo aspetto a volte triste e un po’ squallido. Perché Roma non è solo il centro storico con i suoi splendori ma anche mille altre angolazioni diverse, come accade in ogni metropoli che ospita quartieri e vite molto differenti tra loro. Sacro gra ha il pregio di raccontarcele ed aprirci lo sguardo su questo mondo. L’avete visto?


Aggiungi un commento