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I droni radiocomandati in Italia


I droni sono aeromobili a pilotaggio remoto, velivoli senza pilota azionati a distanza, conosciuti sino a oggi soprattutto in campo militare e aeronautico, e identificati generalmente con la sigla APR. Tra i modelli più comuni ci sono gli RPAS, Remotely Piloted Aircraft Systems, con discrete capacità di volo e comandabili da terra attraverso un radiocomando. Il nome deriva invece dall’inglese drone, termine con cui si indica il fuco, il maschio dell’ape, e il cui suono onomatopeico evoca il tipico ronzio prodotto da questo velivolo in movimento.

droni

Secondo alcune ricerche l’Italia sarebbe uno dei Paesi in cui tale tecnologia è più diffusa e utilizzata in svariati campi soprattutto in ambito civile, dove tali strumenti vengono normalmente impiegati per operazioni di vigilanza delle aree coltivate, di rilevamento, di monitoraggio della fauna, di siti archeologici, di impianti industriali o centrali elettriche, per ricerche e operazioni di salvataggio, riprese aeree video e fotografiche. Si tratta di un mercato fortemente in crescita, che coinvolge numerose aziende e con notevoli possibilità di espansione grazie alle svariate possibilità di applicazione legate a questi sistemi.

La curiosità verso questa tipologia di dispositivi si manifesta anche in ambito più amatoriale e sono molti coloro che decidono di costruire il proprio modello di velivolo assemblandone personalmente le componenti elettroniche. La tipologia e le dimensioni di un drone possono essere variabili a seconda degli usi che si intende farne, per esempio esistono droni molto semplici, la cui autonomia può arrivare ai quindici minuti, sino a droni più complessi e professionali, alcuni dei quali arrivano a un’ora di autonomia.

drone

Di recente, l’Ente nazionale per l’aviazione civile ha stabilito che per legge il pilota di un drone deve essere maggiorenne e deve frequentare un corso di addestramento dimostrando di avere adeguate conoscenze teoriche e pratiche. Tra le nozioni che un aspirante pilota di droni deve necessariamente possedere ci sarebbero: principi di meteorologia e aerodinamica, di propulsione a combustione interna o elettrica, di comunicazioni VFR, oltre alla conoscenza della normativa aeronautica e dei doveri e responsabilità del pilota. Si tratta di un regolamento reso noto dall’Enac nell’aprile 2014 e che interessa i droni fino a 150 chili di peso.

Inoltre, anche il drone dovrà essere assicurato come ogni altro veicolo a motore. Un altro aspetto piuttosto importante per chi decide di utilizzare un drone per scopi amatoriali è legato alla distanza da terra. Il regolamento prevede regole meno ferree per droni che volano sino a settanta metri di altezza, una decisione che risponde a esigenze di sicurezza dovute alla presenza di maggiori aeromobili in circolazione oltre una certa quota, pertanto saranno necessarie delle autorizzazioni speciali per i velivoli che superino determinate altezze.


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