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Mutui per ristrutturazioni: gli sgravi fiscali del piano casa


Ti sembra che sia arrivato il momento di ristrutturare la tua casa e che non sia più possibile attendere? Non farti tentare dall’idea che sarebbe più semplice lasciare tutto e traslocare, perché la soluzione c’è e può non essere così complicata come ti sembra.
Grazie alle ultime riforme in materia di mutui, infatti, puoi scegliere di richiedere un mutuo specifico, e pensato appositamente per la ristrutturazione della tua casa.

Come vengono rilasciati i mutui per questi casi particolari? I mutui per le ristrutturazioni vengono rilasciati in seguito a una dettagliata descrizione della tipologia di lavoro che si intende eseguire sulla casa, sia all’esterno che all’interno dell’abitazione.
Per facilitare il compito sono state individuate così tre macro categorie di ristrutturazione. Vediamo di descriverle in breve.

Manutenzione ordinaria. Tra le opere di manutenzione ordinaria rientrano le cosiddette “piccole opere”, eseguite su ridotte porzioni dell’abitazione, senza modificarne gli assetti strutturali originali. Tra queste rientrano principalmente la tinteggiatura delle pareti esterne o interne, la sostituzione degli infissi o l’aggiunta di inferriate, la messa a norma dell’impianto elettrico o delle tubature idriche, e semplici lavori di manutenzione e riparazione.

Manutenzione straordinaria. I lavori di manutenzione straordinaria invece prevedono tutte quelle opere che riguardano porzioni anche strutturali o più ampie dell’edificio, o la realizzazione di annessi aggiuntivi a quelli originari, senza ampliarne però l’estensione totale. Per questo tipo di lavori è necessario richiedere l’autorizzazione dal Comune di appartenenza, presentando la DIA, ovvero la “Denuncia di Inizio Attività”. Rientrano nella manutenzione straordinaria: il rifacimento integrale della struttura elettrica o idrica della casa, l’aggiunta di un bagno, il consolidamento di parti strutturali dell’edificio che mostrino segni di cedimento.

Ristrutturazione edilizia. Tutte le opere che comportano una modifica della struttura o conformazione originaria dell’edificio, o anche un ampliamento della sua estensione rientrano invece nella cosiddetta ristrutturazione edilizia. Si tratta quindi di interventi particolari come demolizione o ricostruzione integrale della struttura con la stessa volumetria del precedente edificio.

locazione

In generale, oltre alla possibilità di richiedere un prestito per realizzare dei lavori di ristrutturazione, è oggi possibile anche detrarre una parte del costo dei lavori. Grazie alle modifiche applicate recentemente alla legislazione sui lavori di ristrutturazione, è possibile detrarre fino al 50% dei lavori eseguiti fino al 31 dicembre 2020, mentre per tutte le opere che verranno realizzate nel 2021 fino al 40%.

Per quanto riguarda il mutuo per la ristrutturazione invece, questo può coprire dal 30 al 70% del costo totale dei lavori, che devono essere dichiarati alla banca o all’ente finanziario tramite un preventivo. La banca stabilirà così se concedere la somma richiesta in un’unica soluzione o se rateizzare l’importo in base allo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione. Generalmente per i lavori di manutenzione ordinaria vengono concessi prestiti in un’unica soluzione, mentre per lavori più importanti o per spese superiori ai 70mila euro le banche preferiscono la soluzione in più tranche.

Per chi accende un mutuo per la ristrutturazione della prima casa, è possibile anche richiedere la detrazione Irpef sugli interessi passivi, ammontante intorno al 19%, a condizione che il mutuo sia stato stipulato almeno sei mesi prima dell’inizio dei lavori.

Detrazioni fiscali del 65% garantite a tutte le spese sostenute per:

  • Installare pannelli solari per la produzione di acqua dalda sanitaria.
  • Installare condizionatori. Naturalmente questa detrazione sarà possibile solo montando climatizzatori a pompa di calore, ottimali per garantire il risparmio energetico.
  • Installare nuovi infissi capaci di rispettare i livelli di trasmittanza definiti dal Dm del 26 gennaio 2010. Il vantaggio in questo caso è duplice: da una parte si recupera il 65% della spesa sostenuta e dall’altra si risparmia sulle spese di riscaldamento grazie alla dispersione minima di calore garantita dai nuovi infissi.
  • Sostituire la caldaia condominiale. In questo caso il Governo ha concesso più tempo ai condomini che possono effettuare i lavori fino a giugno 2020. La detrazione sarà possibile solo se si monta una caldaia ad alta efficienza, per esempio una a condensazione, che costa di più ma garantisce un risparmio in termini di consumo di cui il condominio beneficerà negli anni successivi.
  • Coibentare la facciata, il tetto e i solai di un edificio.

Detrazioni fiscali del 50% garantite a tutte le spese sostenute per:

  • Ristrutturare bagno e cucina. La novità sta nel fatto che possiamo portare in detrazione non solo le spese sostenute per la ristrutturazione, ma anche quelle per l’acquisto di sanitari, mobili della cucina, tavoli, sedie, lavatrici, lavastoviglie. Insomma tutti gli acquisti possono essere portati in detrazione al 50%, l’importante è che siano destinati all’abitazione che si sta ristrutturando. Sono detraibili anche le spese per i sanitari di ultima generazione che rendono il nostro bagno una vera e propria SPA, come le cabine dedicate ai trattamenti di vapore e cromoterapia.
  • Sostituire il pavimento. In questo caso oltre alle spese di rifacimento della pavimentazione, possiamo detrarre anche le spese per i mobili come il divano, la camera dei bimbi, la libreria, insomma di tutto l’arredo che verrà posizionato nella zona ristrutturata.
  • Installare tende da sole e più in generale per tutti i lavori di ristrutturazione che non raggiungono gli standard qualitativi di risparmio energetico necessari per usufruire della detrazione del 65%.

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