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L’energia eolica nell’edilizia biocompatibile


Le più recenti tecnologie stanno avvicinando al piccolo utilizzatore l’energia prodotta dal vento. Ma a quale punto è la produzione industriale di microeolico? E sono realmente installabili questi piccoli impianti per la produzione di energia elettrica pulita?

L’energia di base

In realtà la storia dell’eolico è vecchia quasi quanto l’uomo. Non c’era casa rurale che non avesse una pompa eolica per tirare su l’ acqua del pozzo (e ancora oggi nei così detti Paesi sottosviluppati, questo genere di pompe sono quelle che vanno per la maggiore), non c’era molino che non funzionasse o con vele fatte girare dal vento, o con pale mosse dall’acqua di un fiumiciattolo. Ma anche la stessa produzione di energia elettrica, se bene più tarda dei molini a vento che Don Chisciotte combatteva, è storia vecchia. Quindi potremmo dire che scoprire l’eolico è scoprire la “patata lessa” , come recita una nota pubblicità televisiva.

Siccome la fisica ci insegna che “nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”, l’energia eolica non è altro che la trasformazione dell’energia cinetica (che è quella forma di energia che possiede un corpo in virtù del suo movimento e che con ciò, è in grado di compiere un lavoro, essendo esso stesso in movimento; per esprimerlo in fisica: l/2mv2, ovvero massa per velocità al quadrato diviso due) prodotta dal vento, in altre forme di energia, nella fattispecie, quella elettrica.
Non bisogna però pensare che “tanta energia passa attraverso le pale, altrettanta se ne produce in elettricità”, altrimenti avremmo trovato il “moto perpetuo” che sempre la fisica ci insegna non esistere.

bioedilizia

Infatti l’energia prodotta da un generatore eolico può essere pari, al massimo, al 50% di quella assorbita dalle pale e trasferita, attraverso il movimento meccanico, ai generatori che sono in genere contenuti all’interno della “carrozzeria” posta dietro le pale. Se a questo poi aggiungiamo che l’efficienza del generatore è pari al 70% circa dell’ energia giunta, abbiamo un rendimento massimo (a pieno regime) pari a circa il 35% dell’energia assorbita dal vento.

Il sito

Va da sé che per far funzionare queste macchine occorre che il luogo di posizionamento sia molto ventilato, ed ecco perché vediamo le torri eoliche ubicate sulle creste delle colline, ad interporsi al cielo e, ammettiamolo, a rovinare la poesia del paesaggio.

Di norma, individuato il luogo (e controllato in via preventiva L’Atlante Eolico Nazionale), questo li sottopone ad una analisi della ventilazione che può durare sino a dodici mesi, effettuata con una stazione anemometria per poter disegnare un attendibile andamento della capacità ventilante nelle quattro stagioni, considerato che le pale di una torre eolica, non funzionano se non con venti di almeno 4 metri al secondo.
Questo però è anche il punto di forza dell’eolico in confronto al solare, che essendo legato al vento anziché alla luce, potrebbe potenzialmente produrre energia durante le intere 24 ore, per 365 giorni all’anno.

I costi

Diciamo subito che i costi di installazione di un impianto eolico per la produzione di energia elettrica sono circa un terzo di quelli per un impianto di energia solare. Verrebbe da sé pensare quindi, che l’eolico è la forma economicamente più conveniente per produrre corrente. Ed in effetti è proprio così. Infatti si stima che il costo di produzione di energia elettrica attraverso un impianto di torri eoliche è pari a circa 5 centesimi per KW /h, e ciò appare logico, in quanto il costo di installazione viene ammortizzato su un lunghissimo periodo, resta solo quello di manutenzione, visto che la fonte primaria di produzione (il vento) è gratuita (almeno fino a quando il Governo non se ne accorge!). Non si comprende quindi perché questo sistema sia ancora oggi solo marginale nella rosa dei sistemi di produzione.

Vi è inoltre da considerare un altro vantaggio di questo tipo di impianti sul sistema a pannelli solari, che essendo posizionati sempre su terreni agricoli, stante il loro ridotto ingombro a terra, permettono il normale sfruttamento delle sottostanti aree, per le attività di ordinaria produzione, considerato che una torre eolica ingombra poche centinaia di metri quadrati, mentre un analogo impianto con pannelli fotovoltaici (ad esempio da un megawatt) occupa circa un ettaro.

La potenza e le dimensioni

Ma quanta energia può produrre una torre eolica?

Ve ne sono di tanti tipi e dimensioni, ma possiamo dire che le torri eoliche si dividono in due grandi categorie, gli impianti tradizionali, quelli per intenderei che vediamo passando sull’autostrada, e il così detto microeolico.
I primi producono da un minimo di 1 MW (megawatt, ovvero mille Kw/h), fino a lO MW, per ogni torre. I secondi, più “casalinghi”, vanno dai 30 ai 300 Kw/h. A chi pensasse però che questo minieolico fosse piccolo, diciamo che una “minitorre” è in genere alta tra i 30 e i 40 metri e le sue pale vanno da un minimo di 12 metri cadauna, mentre una torre “vera” può superare agevolmente i 180 metri (ovvero un grattacelo di 60 piani). Le pale, che possono essere ognuna di 60/70 metri di lunghezza e in genere sono realizzate in strutture miste di carbonio, sono poste alla maggiore altezza possibile, in quanto più ci si stacca da terra, più i venti sono tesi e costanti.

Vero è che vi sono allo studio alcuni veri micro impianti da 5 a 20 Kw/h di produzione, ma ad oggi tranne una società francese che ne produce (più o meno artigianalmente) alcuni modelli, non vi è sul mercato nulla di reale, se non studi di alcune industrie italiane (Sicme motori – Torino) in avanzata fase progettuale di un “Kit fai da te” che dovrebbe avere costi accessibili nell’ordine da 20.000 Euro, in su. Vi sono però nel mondo alcune ditte che producono micro impianti eolici da pochi Kw/h, con una pala di ridotte dimensioni che possono essere messi sul tetto di casa. Peccato che l’eolico non benefici a degli stessi incentivi del fotovoltaico!

Gli Impianti

Oggi l’Italia è solo la settima nazione europea per numero di impianti eolici montati.
Ma per il futuro le cose dovrebbero cambiare, infatti l’UE ha deciso che entro il 2010 gli impianti eolici europei devono passare a 75.000 megawatt, (di cui 10.000 in mare; offshore) e entro il 2020 a 180.000 (di cui 70.000 in mare) e l’Italia non potrà sottrarsi dall’effettuare la sua parte. In quel momento il contributo dell’ eolico nella produzione complessiva di energia elettrica si stima che sarà pari al 12% del totale, per un investimento complessivo di 49 miliardi di Euro, ma con un risparmio in termini di costi per combustibili di oltre 13 miliardi. Questi impianti forniranno energia sufficiente a circa 200 milioni di persone.

L’eolico quindi, se sembra essere la migliore fonte per la produzione di energia elettrica a livello industriale, ad oggi, ancora, non appare esserla per il privato, vuoi per la poca attenzione delle industrie, vuoi per le dimensioni (in altezza) degli impianti, vuoi per la mancanza degli stessi incentivi di cui gode il fotovoltaico.

Non è detto però che in un futuro prossimo il legislatore non si accorga della mancanza e non provveda in merito, equiparando tutti i tipi di sistemi per la produzione di energia (termica, elettrica) onde lasciare all’utente finale la scelta su cosa è meglio per lui installare, e chissà, un giorno, vedremo su ogni condominio una piccola torre eolica.


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