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LA CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE


Cosa è la contabilizzazione del calore ?

E’ un sistema, alternativo alla installazione di impianti autonomi,  per ripartire tra i Condomini le spese per il riscaldamento in modo proporzionale ai rispettivi consumi. Insomma, tolte le spese comuni che dovranno essere ripartite in base alla tabella millesimale di riscaldamento, quelle relative all’energia termica trasmessa dai radiatori di ogni singolo appartamento dovranno essere addebitate al proprietario (o affittuario) dell’appartamento stesso.

Quali sono le spese comuni ?

Innanzi tutto devono essere addebitate a tutti i Condomini le spese di manutenzione dell’impianto termico, quelle di consumo di energia elettrica necessaria al funzionamento delle pompe di circolazione e del bruciatore e quelle relative al controllo dei gas di scarico.
Inoltre, devono essere ripartite per millesimi anche le spese relative alle dispersioni di calore in centrale termica, alle dispersioni delle tubazioni di mandata e di ritorno alloggiate nei cavedi e nelle intercapedini dello stabile, le spese di riscaldamento di eventuali locali condominiali (appartamento del portiere, sala riunioni, ecc.).
Per farla breve, normalmente verranno ripartite in proporzione ai singoli consumi tra il 70 e il 75 per cento delle spese relative al combustibile. Tutto il resto dovrà essere ripartito secondo la tabella millesimale di riscaldamento.

Quali vantaggi offre il sistema ?

–    risparmio:  A seguito di numerose esperienze fatte, possiamo affermare che il risparmio energetico e quindi economico è veramente notevole. In pratica, mantenendo i precedenti orari di accensione della caldaia, si ottiene un risparmio, in termini di metri cubi di gas o di litri di gasolio, di almeno il 20%. Tale risparmio consente di ammortizzare la spesa per l’installazione delle apparecchiature in circa 3 anni.

–    comfort :  La normativa vigente prevede che, in caso di installazione di apparecchiature per il risparmio energetico, si possano superare i limiti di tempo previsti dalla legge per l’accensione degli impianti. Ad esempio, il limite di 12 ore giornaliere previsto a Roma verrebbe annullato. La cosa non è trascurabile in quanto si è potuto notare che, dopo aver tenuto l’impianto spento per alcune ore, la richiesta da parte dell’utente è di una temperatura nettamente più elevata di quella normale. Per essere più chiari, se si tiene l’impianto acceso ad esempio dalle 7.00 alle 23.00 ininterrottamente, una temperatura di 20°C è sufficiente per tutti. Se invece viene adottata la doppia accensione, ad esempio dalle 7.00 alle 9.00 e dalle 13.00 alle 23.00, l’utente, dopo il periodo di spegnimento dell’impianto,  richiede temperature più alte (22-23°C).
Oltre al problema di un maggior consumo di combustibile, alternare periodi di freddo a periodi di caldo esagerato, provoca inevitabilmente, soprattutto nelle persone anziane, disturbi all’apparato respiratorio. E’ evidente il benessere che si può ottenere mantenendo negli ambienti una temperatura costante, regolabile a piacimento,  per tutta la giornata.

–    sicurezza :  Mantenere l’impianto centralizzato garantisce un livello di sicurezza certamente maggiore di quello che ci assicurano una serie di impianti autonomi. Chi ci garantisce infatti, in caso di impianti autonomi, che il nostro vicino faccia eseguire regolarmente la manutenzione dell’impianto, che la sua caldaia sia provvista di bollino blu come previsto dalla normativa e che, dopo un tempo adeguato, la stessa caldaia venga sostituita con una nuova? Le stesse persone che cambiano il cellulare ogni anno pretendono invece che la caldaia ne duri venti.

Quali sistemi si utilizzano ?

A – impianto ad anello

Il sistema migliore è quello di avere un impianto ad anello per ogni singolo appartamento. Per intenderci, si tratta di un impianto realizzato come un autonomo: i radiatori sono in serie l’uno rispetto all’altro e l’appartamento ha un solo ingresso di acqua ed una sola uscita. Ciò permette, conteggiando le temperature dell’acqua in ingresso e in uscita ed il numero di litri utilizzati, di calcolare con un’ottima approssimazione le calorie consumate. Il difetto di questo sistema è il costo altissimo per realizzarlo, in quanto gli impianti devono essere totalmente ristrutturati. In pratica il sistema viene utilizzato soltanto all’atto della costruzione dello stabile. Quasi tutti gli edifici moderni sono costruiti in questo modo.

B – impianto a contabilizzazione centralizzata

Un secondo metodo è quello di avere una centralina di termoregolazione per ogni singolo appartamento collegata con un sottile cavetto elettrico alle valvole motorizzate installate su ogni radiatore.  Ogni centralina provvede a rilevare tempi di apertura delle valvole e temperature dell’ambiente. Le centraline sono collegate ad un computer che gestisce i dati di tutto lo stabile e produce i tabulati di ripartizione delle spese.

Vantaggi:

–    La centralina può programmare, come per un impianto di riscaldamento autonomo, temperature degli ambienti e tempi di apertura delle valvole, compatibilmente con i tempi di accensione della caldaia.

–    Il costo è abbastanza contenuto.

Svantaggi:

–    Potendo eseguire una sola termoregolazione, in genere le temperature negli ambienti non sono uniformi e, comunque, non sono regolabili separatamente. Ad esempio, non può essere regolata a temperatura minima una camera che non si utilizza.

–    Anche se non si devono effettuare molti lavori all’interno degli appartamenti, comunque dobbiamo installare un filo elettrico che gira per tutta l’abitazione e comanda le valvole motorizzate dei radiatori.

–    E’ un impianto molto delicato perché il guasto di una centralina può far perdere i dati di una intera unità abitativa e il guasto del computer può provocare la perdita della maggior parte dei dati. Si cerca di ovviare a questo con delle memorie locali e salvando i dati con una certa frequenza.

C – impianto a  contabilizzazione  localizzata

Il terzo metodo è quello di installare su ogni singolo radiatore una valvola provvista di testa termostatica con la quale poter regolare a piacimento la temperatura di ogni singolo ambiente e  un ripartitore elettronico che calcola le calorie trasmesse all’ambiente.

Vantaggi:

–    Può essere programmata la temperatura di ogni singolo ambiente separatamente;

–    Il costo è molto contenuto, certamente il più basso rispetto agli altri possibili sistemi di contabilizzazione (circa €. 90,00 per ogni termosifone);

–    L’eventuale rottura di un ripartitore elettronico porta ad una perdita di dati assolutamente trascurabile.

Svantaggi:

–    E’ necessario effettuare annualmente le letture dei ripartitori all’interno di ogni singolo appartamento.

Quale scegliere fra i tre sistemi?

Se non è possibile o è troppo costoso installare un sistema del primo tipo (impianti ad anello), la terza soluzione è certamente la più conveniente ed è assolutamente raccomandabile. Occorre però, come per qualsiasi installazione di nuove apparecchiature, adottare una serie di provvedimenti e recepire alcune “dritte” che solo un tecnico esperto nel settore vi può dare.

LE “DRITTE” PER OTTENERE BUONI RISULTATI

La prima raccomandazione è quella di affidarsi ad un tecnico qualificato per programmare e controllare i lavori.

E’ assolutamente consigliabile garantirsi che i materiali utilizzati (teste termostatiche, ripartitori, valvole di sovrapressione, ecc.) siano reperibili sul mercato. Questo è indispensabile per non dover essere legati “a vita” ad una ditta che ha l’esclusiva dei materiali di cui è costituito l’impianto. Non sottovalutate questa raccomandazione!

Occorre preventivamente effettuare un accurato lavaggio dell’impianto con semplice acqua in pressione (non sono necessari liquidi disincrostanti) per garantire il funzionamento delle nuove valvole.

Quando, come succede a Roma, d’inverno capitano giornate primaverili, le valvole dei termosifoni si chiudono tutte, le pompe di circolazione trovano una maggiore resistenza e la pressione nell’impianto aumenta. Per evitare inconvenienti vengono installate in centrale termica un numero adeguato di valvole di sovrapressione . E’ però sempre consigliabile che il tecnico incaricato valuti l’opportunità o meno di installare un circolatore elettronico a pressione/portata variabile al posto di una delle pompe di circolazione. Soprattutto in caso di impianti vecchi è indispensabile evitare che le tubazioni siano sottoposte a pressioni eccessive.

Nella maggior parte dei casi, in molti appartamenti i termosifoni sono stati cambiati, quindi la tabella millesimale di riscaldamento non ha più alcuna validità. E’ necessario garantirsi che la ditta che installerà l’impianto acquisisca i dati relativi ai radiatori in modo da poter fornire al Condominio una nuova tabella millesimale da portare all’approvazione dell’assemblea.

Quando sono presenti mobiletti copritermosifone, il tecnico deve consigliare l’installazione di una valvola termostatica provvista di sonda a distanza, altrimenti la regolazione della temperatura risulterà estremamente difficoltosa. Nel caso il radiatore risulti particolarmente “soffocato” occorre prevedere anche l’installazione di un ripartitore elettronico, opportunamente programmato, provvisto di sonda a distanza. Tutto questo spesso non viene fatto perché la perdita di tempo da parte dell’installatore è notevole e c’è il timore che il proporre al cliente una spesa suppletiva possa comportare la perdita dell’appalto. Quante anomalie di questo genere troviamo negli appartamenti! Pochissime sono le valvole con sonda a distanza installate all’esterno dei mobiletti copritermosifone.

Prima di chiedere delle offerte per l’impianto di contabilizzazione, fatevi garantire per iscritto dalla ditta responsabile della manutenzione della caldaia che la caldaia stessa, il bruciatore e il locale nel quale è ubicato l’impianto termico siano a norme e che tutto l’impianto sia perfettamente funzionante. In mancanza di questo, spesso vi troverete ad affrontare altre spese che nulla hanno a che fare con la contabilizzazione, ma che sono indispensabili per un corretto funzionamento dell’impianto e per il rispetto delle normative vigenti. Non è raro trovare impianti elettrici vecchi e privi della dichiarazione di conformità alla 46/90, pompe di circolazione da sostituire, valvole a tre o quattro vie bloccate, centraline di termoregolazione rotte, ecc.  Ciò comporta naturalmente, all’atto dell’installazione dell’impianto di contabilizzazione, spese suppletive impreviste, a volte ingenti, che creano inevitabilmente problemi tra i Condomini, l’Amministratore del Condominio e la ditta appaltatrice.


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