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Stop agli affitti in nero

Malgrado gli sforzi fatti dalle istituzioni per ridurre il numero dei contratti di affitto in nero, ad oggi molti proprietari di abitazioni continuano a non voler stipulare contratti di locazione, per non dover dichiarare al fisco i redditi percepiti.

Vengono affittate in nero soprattutto le camere agli studenti o ai lavoratori che hanno bisogno di una stanza per un periodo limitato. Per non parlare poi dei contratti di locazione per periodi inferiori a 30 giorni, per i quali non sorge neanche l’obbligo di registrazione all’Agenzia delle Entrate!

Per arginare il fenomeno dei contratti in nero, il legislatore ha deciso di rivolgersi direttamente al conduttore invogliandolo con enormi incentivi economici.

Vediamo come funziona la regolarizzazione.
L’inquilino che ha un contratto di locazione in nero può recarsi all’Agenzia delle Entrate e, con l’aiuto di un operatore, può denunciare il contratto in essere, anche se non è stato stipulato in forma scritta. Gli basterà compilare e consegnare:

  • un modello di denuncia nel quale si riassumono le condizioni della locazione;
  • un modello di richiesta di registrazione del contratto (modello 69);
  • il modello F23 contenente i versamenti dell’imposta di registro dovuta per ogni anno di affitto in nero e relativi interessi e sanzioni, e l’imposta di registro calcolata sul nuovo canone (il triplo della rendita catastale).

A questo punto l’Agenzia delle Entrate provvederà alla registrazione del contratto che sarà stipulato per quattro anni e alla scadenza sarà rinnovato per altri quattro.
Il canone di locazione sarà imposto nella misura del triplo della rendita catastale dell’appartamento.

Per fare un esempio:
L’inquilino paga al locatore un canone di € 800,00 mensili per la locazione in nero di un appartamento. Considerando che la rendita catastale di detto immobile è pari ad € 900,00, l’inquilino con la richiesta di regolarizzazione e la registrazione del contratto andrà a pagare solo il triplo della rendita, ossia € 900×3= € 2.700,00 annuali, quindi solamente € 225,00 al mese.
In pratica l’inquilino avrà un risparmio di € 575,00 mensili, oltre a poter portare tale importo in detrazione nella dichiarazione dei redditi.

Naturalmente questa disciplina si applica anche alle pertinenze (garage, cantine, soffitte, box) e a tutti i contratti di comodato fittizi e ai contratti di locazione nei quali si dichiara un canone inferiore a quello effettivamente pagato.



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