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Ancora sulle infiltrazioni nei muri


Proseguendo la disanima sulle infiltrazioni iniziata la volta precedente, vi sono alcuni aspetti degli interventi di ristrutturazione che vanno maggiormente evidenziati, primo fra tutti la necessaria prevenzione per evitare futuri più gravi inconvenienti con conseguenti maggiori spese e, secondo e non ultimo, in sede di interventi di ristrutturazione, il controllo della qualità dei materiali usati.
Qui di seguito analizzeremo alcuni casi tra i più frequenti che si possono verificare, i quali, se trascurati per lassismo o per non averne compreso le potenziali pericolosità, possono dar luogo a dannose ed onerose conseguenze.

L’assenza delle copertine sui parapetti, alla lunga può portare ad autentici guasti di notevole consistenza, mentre per la sostituzione delle copertine stesse o degli stangoni perimetrali a pavimento, ci si dovrebbe sempre accertare che siano di buona qualità, altrimenti si rischia di utilizzare del materiale di pessima qualità che anche se ben applicato, (nel caso in esempio copertine in travertino addirittura con doppio battente ad incastro), può risultare inutile se non dannoso. (Nel nostro caso, lasciando passare acqua attraverso di esse, le copertine hanno vanificato di fatto i benefici che se ne intendevano trarre).

Come soluzioni, nel primo caso sono state messe in opera delle nuove copertine in travertino da 3 cm di spessore,  aggettanti circa 7 cm da ambo i lati dei parapetti e provviste dei relativi gocciolatoi e nel secondo caso, non volendo il condominio operare una radicale sostituzione, sono state ricoperte in modo continuo da teli di guaina autoprotetta con lamina d’alluminio, avendo  l’accortezza di ripiegare e saldare  verso il basso i bordi esterni per almeno 3 cm.

Sempre ai fini di una attenta prevenzione sono molto importanti i periodici controlli che ogni amministratore, o portiere ove ancora presente, dovrebbe svolgere per evitare future sorprese, come ad esempio il controllo dello  stato manutentivo dei torrini,  spesso trascurati fino al limite, constatato più volte, di rinvenirvi una “piscina condominiale!” , il che rende evidente come sia obbligatoria una periodica ispezione dei relativi scarichi, in quanto è altamente probabile che il ristagno dell’acqua favorisca alla lunga indesiderate infiltrazioni.

Restando sulle coperture, un’altra anomalia più volte osservata è la mancata rimozione dei baggioli a pavimento, utilizzati per tendere i fili stendipanni o per supporto delle antenne, anche quelli al momento dismessi, che, nel migliore dei casi, vengono solo ricoperti di guaina; ebbene questi manufatti, almeno per mia diretta esperienza, sono il più delle volte veicolo di infiltrazioni e andrebbero sempre rimossi, almeno temporaneamente, al fine di  permettere una impermeabilizzazione uniforme sull’intera copertura.

Analoga sorte dovrebbero sempre avere i manufatti posti a copertura delle tubazioni dell’acqua provenienti dai locali cassoni, sempre per permettere una impermeabilizzazione uniforme e soprattutto per porre particolare attenzione nei delicatissimi punti dove i tubi piegano e attraversano il solaio di copertura per scendere ai vari appartamenti. (Il punto in cui i tubi piegano ed attraversano il solaio, per eseguire una impermeabilizzazione il più possibile sicura ed impedire il contatto tra l’acqua piovana e i tubi in discesa, dovrebbe essere circondato da quattro alzate in muratura, impermeabilizzate con guaina saldata a fuoco su quella limitrofa del terrazzo in piano, ed infine ricoperto da una lastra di materiale lapideo di opportune dimensioni ben ancorata alle alzate sottostanti).

Altrettanto importante è il controllo della effettiva presenza ed efficienza dell’impermeabilizzazione delle aperture tra i locali lavatoi o cassoni e l’esterno dei terrazzi (foro attraverso il quale l’acqua presente nel locale può defluire all’esterno); spesso alla base di dette aperture, originariamente previste in caso di allagamento del locale, manca la relativa impermeabilizzazione, (o più semplicemente si è fortemente degradata per effetto del tempo), agevolando di conseguenza proprio nei detti punti critici, consistenti infiltrazioni.
Analoga situazione può generarsi, infine, tra terrazzi contigui ma separati da muretti divisori. Se vi sono delle aperture per il deflusso delle acque piovane è altamente probabile che, anche in caso di rifacimento degli stessi, vengano proprio trascurati i punti più soggetti a rischio quali appunto dette aperture, con conseguenze il più delle volte deleterie, anche per le stesse ditte esecutrici, costrette ad ulteriori, vani, interventi.


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