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Il quartiere Tuscolano e l’unità di abitazione orizzontale di Adalberto Libera


Nei precedenti articoli abbiamo analizzato le caratteristiche e lo stile architettonico del palazzo di Largo Spartaco e del quartiere Tuscolano, tra via del Quadraro e via Cartagine.
Un discorso a parte merita l’unità di abitazione orizzontale di Adalberto Libera sorta in fondo a tutto il comprensorio Tuscolano. Alla sua nascita non fu un gran che compresa ed apprezzata dalla popolazione, che preferiva abitare nei grattacieli di cinque piani, pittosto che stare in queste casette basse di un solo piano.

L’unità, alle cui spalle corre la ferrovia, si presenta con un fronte strada (via Selenunte) dedicato ai servizi (negozi di vario genere e centro sociale Spartaco), poi attraverso un arco si entra in un grande giardino comune a tutta la zona abitativa, con panchine ed alberi di pino, dove i bambini hanno da sempre potuto giocare senza pericoli e gli anziani passeggire per i vialetti, per poi trovare riposo sulle panchine. Le case basse sono organizzate intorno ad un piccolo patio, una “camera all’aperto”, una grande aiola privata, che ricorda l’antica tradizione romana delle case con patio ad impluvim, anche questo elemento in passato è stato poco compreso ed apprezzato.

C’è un solo caseggiato di tre piani, a ballatoio, con abitazioni di quadratuta molto piccola, pensato per i single o le coppie. Semplicemente avveniristico. Praticamente tra gli anni ’40 e ’50 si ideò quello che solo oggi comincia a prendere piede: mini case, domanda che attualmente aumenta vuoi per l’aumento delle persone che decidono di vivere da sole, vuoi per l’alto costo degli appartamenti.

A distanza di sessant’anni l’unità orizzontale di A. Libera ha necessità di essere restaurata sulla base di un progetto collettivo e non solo soggettivo (es: l’imbiancata del muretto d’ingresso con colori diversi); soprattutto il giardino d’ingresso, a causa delle radici degli alberi di pino presenta pavimentazione e vialetti dissestati.

Sono le famiglie che vi abitano che devono recuperare la consapevolezza della bellezza del luogo dove vivono, situato a due passi dal verde (parco dell’Appio Claudio) e nello stesso tempo vicino alla via Tuscolana e alla linea A della metro.


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