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Mille nomi per la tassa sulla casa


La tassazione sugli immobili è quanto mai confusa. In principio il Fisco creò l’ICI, la tassazione sulla casa che andava direttamente nelle tasche dei Comuni. Poi l’ICI svanì, con la promessa di non ritornare.

Infatti, dopo pochi anni comparve l’Imu, questa volta divisa in parti disuguali tra i Comuni e lo Stato (che aveva bisogno di extra gettito per lo stato di emergenza). Anche qui, più o meno i calcoli non destavano dubbi. Successivamente è stato il caos.

Si era detto che l’Imu non sarebbe stata dovuta nel 2013. Proprio sotto Natale, arriva la sorpresa per gli italiani: la mini-Imu. Qui i calcoli sono davvero da esperti in matematica.

Con la mini-Imu si deve calcolare: la rata precedente già pagata, la rata che si sarebbe dovuta pagare se l’Imu fosse rimasta, l’aumento se il Comune di residenza l’ha previsto e il 40% della differenza tra l’Imu e la fittizia Imu.

Infine, la nuova Imu si chiamerà Tasi e sarà inserita accanto alla tassazione per i rifiuti.

Infatti, a complicare ancora di più le voci delle tasse sulla casa, lo Stato ha aggiunto anche le tasse sui rifiuti, in quanto gli inquilini non erano tenuti a pagare l’Imu. Anche qui, la storia è complessa. Si parte con la voce più o meno accreditata di Tarsu (che cambiava in base al Comune di residenza).

La Tarsu cambia nome in Tares con leggeri cambiamenti, ma anche la Tares è destinata a durare poco. Ora la Tares si chiama Tari e sarà inserita insieme alla Tasi, costituendo così lo IUC.

Se tutte queste voci vi hanno fatto girare la testa, sappiate che i commercialisti e i CAF sono stati letteralmente presi d’assalto: il fatto non è tanto acquistare casa o meno, ma è che le leggi in materia cambiano in continuazione, con scadenze sempre più pressanti.

Per esempio, la mini-Imu è stata diffusa i primi di Gennaio con scadenza per il 24 dello stesso mese. Questo costringe a essere cauti per gli acquisti in campo immobilare.

Più che pensare alla tassazione che cambia continuamente, forse sarebbe meglio pensare a come investire nel mattone, cercando di calmierare il più possibile le spese per avere una tassazione congrua con la destinazione d’uso.


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