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Il quartiere Appio Claudio


E’ tra i più bei quartieri di Roma nella parte che affaccia lungo la dorsale verdeggiante del parco dell’Appio Claudio, essendo rimasta, per fortuna, una larga zona di rispetto tra le costruzioni e il verde dove sorge l’antico acquedotto: un lembo superstite della campagna romana immortalata nei quadri ottocenteschi con l’acquedotto in prospettiva ai cui piedi brucavano ieri come oggi le pecore, immagine poi ripresa nell’intervallo della giovane RAI e resa famosa nel film di Pisolini “Mamma Roma” con Anna Magnani.

Il Quartiere Appio Claudio prende il nome dalla presenza dell’omonimo acquedotto che affianca l’abitato. Diventa ufficialmente quartiere nel 1961, soppiantando parte del suburbio Tuscolano.

E’ separato dal quartiere Don Bosco dalla via Tuscolana, e si snoda fino a via del Quadraro, la via di Capannelle e la via Appia Nuova, nel tratto che costeggia la ferrovia. L’edilizia è iniziata negli anni cinquanta con l’INA casa che si estende da entrambi le parti di via del Quadraro (nel rispetto della natura aveva realizzato caseggiati bassi contornati dai giardini); la restante superficie era solo prato e zona alquanto malfamata, in quanto sotto gli archi dell’acquedotto Felice (da papa Sisto V Felice Peretti nel XVI secolo lo fece restaurare) e Claudio (Appio Claudio nel 312 a.C. lo fece costruire e l’imperatore Claudio lo fece restaurare) vi si costruirono casette-baracche abusive da parte di nomadi ed immigrati italiani che affluirono in città nel dopoguerra.

Con la costruzione della moderna parrocchia di san Policarpo e la bonifica della zona, l’edilizia privata prese piede, anche grazie alla linea A della metropolitana. La sistemazione del parco, con il libero uso da parte di tutti i cittadini, ha permesso di godere liberamente di una estesa zona archeologica di grande valore e bellezza.


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