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La porta alchemica di Piazza Vittorio


Passeggiando con gli occhi ben aperti a cogliere i particolari e non preda della fretta compulsiva che ci caratterizza più o meno tutti Roma si rivela pienissima di cose magiche e particolari, intrise di antichità e mistero. Una di queste, che ha attratto la mia attenzione qualche tempo fa, è la porta alchemica (detta anche Porta Magica o Porta dei Cieli) che si trova nei giardini della centralissima Piazza Vittorio. Imperdibile per gli appassionati di esoterismo e leggende.

È un po’ nascosta dall’erba che le cresce intorno incolta ed è protetta da inferriate ma facendoci caso nei giardini della piazza un po’ degradata ci imbattiamo in una porta ora murata circondata da una cornice di marmo su cui si trovano delle incisioni. Sopra l’architrave della porta si trova un medaglione di pietra con inciso uno strano simbolo: due triangoli sovrapposti e scritte in latino. Ai lati della porta ci sono due statue rappresentanti il dio egiziano Bez che sono però state aggiunte successivamente, quasi come a volerle fare da guardia.

Ma veniamo alla storia affascinante di questa porta alchemica. Si tratta di una delle porte di Villa Palombara, costruita tra il 1655 ed il 1680 dal Massimiliano Palombara marchese di Pietraforte e situata sul colle Esquilino. È tutto ciò che resta della Villa che fu demolita nel 1873 per permettere la costruzione del quartiere Esquilino così com’è oggi. Ma la porta misteriosamente fu smontata e conservata.

Questa porta costituiva l’accesso al giardino alchemico di Villa Palombara che un giorno attrasse l’attenzione di un mendicante – che ora sappiamo essere stato Francesco Giuseppe Borri, mago e taumaturgo interessato alle pratiche occulte – in cerca delle erbe per creare l’oro. Il marchese Palombara lo accolse e gli permise di trascorrere la notte nel suo laboratorio fornito di ampolle e materiali per eseguire esperimenti. La mattina dopo però del mendicante non c’era più traccia e sul tavolo furono trovate alcune pagliuzze d’oro e delle pergamene dai simboli alchemici. Questi furono fatti trascrivere sulla porta dal Marchese di Palombara nella speranza che qualcuno prima o poi riuscisse ad interpretarli. Verità o leggenda?

Sull’architrave, lungo gli stipiti e sulla porta vi sono scritte in latino ed ebraico e simboli alchemici che sono stati oggetto di lunghi ed approfonditi studi. Vi basta digitare su internet per informarvi a fondo a scoprire un mondo affascinante. E l’invito a procedere è scritto anche sulla porta: “Si sedes non is”, frase palindroma che significa “se siedi non procedi” ed è quindi un’esortazione a non fermarsi e ad andare avanti nella strada verso la conoscenza.

Vi siete incuriositi?


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