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Roma e La grande bellezza


Che l’abbiate visto oppure no, che vi sia piaciuto tanto o siate rimaste annoiati e delusi è praticamente impossibile non aver sentito parlare de “La grande bellezza”. A maggior ragione perché ha vinto quest’anno l’Oscar come miglior film straniero, cosa che per l’ultima volta era successa a La vita è bella di Benigni quindici anni fa. La grande protagonista del film – più che Toni Servillo, Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Isabella Ferrari e tutti gli altri mille attori – è Roma con i suoi scorci da cartolina.

Un richiamo irresistibile per gli stranieri affascinati da una bellezza che continuiamo a possedere ma sembriamo quasi non vedere più per quanto la trascuriamo e la diamo per scontata. Ed effettivamente la città eterna in questo film è spettacolare e magnetica, in netto contrasto con la decadenza dei costumi che ci mette davanti. Una Roma calda e baciata dal sole o resa magica dall’atmosfera notturna in un film certamente non d’azione, un film più di metafore che di avvenimenti, da seguire belli dritti sulla sedia (poi lascio a voi il giudizio).

La trama del film la sapete, giusto? Non è facilmente definibile, anzi non ce n’è esattamente una ma facciamo un ripassino. Jep Gambardella è uno scrittore e giornalista di costume che vive da solo in un lussuosissimo attico di un elegante palazzo romano dotato di tutti i confort e di una vista mozzafiato sul Colosseo. Passa le sue giornate passeggiando per la città e le serate nel vortice della mondanità tra salotti di presunti intellettuali, feste faraoniche (e molto trash) e performance artistiche surreali che affronta però con estrema ironia, intelligenza pungente e grande disincanto. È circondato da personaggi al limite del grottesco come nobili ricchissimi, soubrette fallite, contesse, maghi, comici e chi più ne ha più ne metta.

Il film ci offre riflessioni sul senso della bellezza, dell’estetica, sui costumi attuali intrisi (secondo il regista) di squallore e decadenza mascherata da opulenza in un’atmosfera onirica e felliniana, che certamente non piace a tutti ma comunque affascina. Il film ci offre però anche l’occasione per un bel tour di Roma tra i luoghi del film, ovviamente sempre meravigliosi: Piazza Navona, Villa Medici, il fontanone del Gianicolo e la sua terrazza con vista panoramica sulla città, il salone delle fontane all’Eur, il parco degli acquedotti, Palazzo Sacchetti a via Giulia, palazzo Taverna, palazzo Spada, il chiostro di San Pietro in Montorio, il lungotevere. Molti già visti da chi è di Roma ma da riscoprire con attenzione.

Voi avete visto il film tanto discusso? Che parere avete?


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