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Lo stadio Olimpico, uno dei simboli moderni di Roma


Che si sia tifosi di calcio oppure no è impossibile non conoscere o non aver mai visto lo stadio di Roma. Lo stadio Olimpico, all’interno del Foro Italico e situato nel quartiere Trionfale, caratterizza il paesaggio della città ed è centro di grandi eventi importanti nella vita della Capitale. Dalle partite di Roma e Lazio, alle partite di rugby, all’atletica leggera fino a concerti di grandi artisti durante la stagione estiva. Per un motivo o per l’altro, trombette alla mano o no, ci siete stati tutti almeno una volta, giusto? Oppure bisogna rimediare!

Lo stadio Olimpico è il secondo stadio più grande d’Italia dopo il Meazza di Milano e la sua costruzione risale agli anni Trenta, durante il periodo fascista. L’inizio dei lavori per la sua realizzazione infatti è datato 1927 su progetto dell’architetto Enrico Del Debbio nell’ambito della Città dello sport chiamata Foro Mussolini e rinominata poi Foro Italico dopo la seconda guerra mondiale. I lavori però non sono stati semplici e lineari e la sua costruzione ha attraversato in sintesi tre fasi.

La fase iniziale è quella dello stadio dei Cipressi inaugurato nel 1932, composto solo dal primo anello e da terrazze erbose senza opere murarie. Dopo varie vicissitudini tra cui l’interruzione per il secondo conflitto mondiale venne nuovamente riaperto il cantiere per completare l’opera affidandolo all’ingegnere Carlo Roccatelli e all’architetto Cesare Valle. L’opera fu però portata a termine da Annibale Vitellozzi ed inaugurata nel 1953 con la partita di calcio Italia-Ungheria e la tappa Napoli-Roma del giro d’Italia. Lo stadio fu chiamato Stadio dei centomila ed il motivo è facilmente intuibile: la capienza dei posti per gli spettatori. Come si è arrivati invece all’odierno stadio Olimpico?

Lo Stadio Olimpico fu così denominato in occasione dei Giochi Olimpici del 1960 che furono ospitati all’interno della struttura. L’Olimpico aveva una capienza di 65000 posti ed una bassa elevazione da terra che gli conferiva un aspetto visivo molto piacevole ma, come piccola pecca, non prevedeva coperture per le gradinate e presentava un’eccessiva lontananza delle curve dal campo da gioco.

Quella che più o meno ci ricordiamo tutti è la ristrutturazione effettuata per i Mondiali di calcio del 1990. L’impianto fu demolito quasi totalmente e ricostruito in cemento armato, le curve furono avvicinate al campo di parecchi metri, furono aggiunte gradinate, tutti i settori sono stati coperti con una tensostruttura bianca, sono stati installati due maxischermi all’interno delle curve e seggiolini senza schienale in plastica azzurra. Lo stadio Olimpico è quindi diventato uno stadio più moderno e funzionale, sede di tanti eventi clou per la vita di Roma e dei romani (ma non solo).


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