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San Basilio: quartiere periferico in grande rinnovamento


Alla periferia nord-est di Roma, vicino alle zone di Rebibbia e Ponte Mammolo, San Basilio è un quartiere residenziale e popolare non esattamente famoso per la sua bellezza e non molto conosciuto. Differentemente dal Pigneto e dal quartiere Ostiense non ha sviluppato una movida serale che possa farne centro di attrattiva ma si sta facendo conoscere per un importante piano di riqualificazione attuato negli ultimi mesi.

Si tratta del progetto San.Ba che ha coinvolto cittadini del quartiere e giovani artisti di street art in opere di design urbano allo scopo di dare un nuovo volto e nuova vita ad aree in disuso del quartiere. Il leccese Agostino Iacurci e lo spagnolo Liqen, consultandosi con gli abitanti della zona molto attivi e partecipi, hanno realizzato quattro giganteschi e bellissimi murales su facciate di edifici resi disponibili dall’Ater e che adesso grazie a loro esplodono di colori.

Nella riqualificazione del quartiere sono stati coinvolti anche gli alunni di tre scuole della zona: i bambini della scuola elementare Gandhi hanno realizzato un murales tridimensionale di pensieri in via Fabriano, nella piazza vicino al circolo bocciofilo SanBasilio gli studenti della scuola superiore Von Neumann hanno realizzato in legno una stazione immaginaria della metropolitana (il quartiere non è ancora ben collegato dai mezzi pubblici) e i ragazzi della scuola media hanno tappezzato il quartiere con locandine artistiche create durante un corso di serigrafia.

Ma quando inizia la storia di San Basilio? Il quartiere è nato negli anni Trenta-Quaranta ed ha avuto un forte sviluppo negli anni successivi alla seconda guerra mondiale con la realizzazione degli edifici dell’Unnra (organizzazione umanitaria delle Nazioni Unite). Negli anni cinquanta fu realizzata la parrocchia di San Cleto e l’omonima borgata su lottizzazione abusiva in cui possiamo trovare i ruderi della Torre del Coazzo, un insediamento monastico del duecento sorto sui resti di un’antica villa romana. Sempre negli anni Cinquanta sorse la borgatella Tidei su lottizzazione abusiva e negli anni Ottanta l’area della Torraccia.

San Basilio ospita anche luoghi di interesse storico-artistico. Il Casale di San Basilio è un edificio risalente al XIII/XIV secolo: si tratta di una villa con atrio rettangolare e giardino contornato da portico in cui tutto intorno c’erano varie stanze anche ricche di mosaici. Troviamo poi la villa romana di San Cleto risalente ad età tardo repubblicana – inizio età imperiale. La Villa romana di via Pollenza risalente al periodo imperiale è stata in parte distrutta, i locali sopravvissuti risalgono al I secolo e si presentano in tufo e pavimenti bicromatici a mosaico. Di storia più recente c’è anche il Casale Scorticabove, realizzato nel XX secolo.

San Basilio è quindi un quartiere tra storia e rinnovamento artistico che, seppur periferico, meriterebbe più attenzione di quella che gli è stata riservata finora. Che ne dite di una breve passeggiata nella street art?


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