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Il mercato assicurativo italiano alle porte dell’Europa


Uno dei vantaggi che sarebbe dovuto essere diretta conseguenza dell’Unione Europea, almeno per noi italiani, era quello connesso ai benefici conseguenti alla maggior concorrenza, sotto il profilo degli standard e dei costi, derivante dall’unificazione del mercato europeo.

Prezzi e caretteristiche di servizi e prodotti si sarebbero dovuti uniformare su scala continentale, portandoci almeno alcuni vantaggi, se non anche diversi disagi dovuti all’arretratezza strutturale del nostro sistema-paese.

assicurazione

In effetti l’unificazione politica con il resto d’Europa ha inciso solo parzialmente sulle dinamiche interne del mercato terziario italiano, lasciando ancora ampio spazio per opere di modernizzazioni quanto mai necessarie, ora che la crisi ci costringe a ridiscutere le nostre priorità economiche senza farci paralizzare dai pregiudizi.

Ottimo l’esempio della RC Auto, che ben rappresenta il tipo di ritardi presenti sul mercato italiano nonostante gli stimoli allo sviluppo introdotti dallo scenario di mercato di tipo ‘europeo’, con cui tutti dobbiamo confrontarci a partire dai primi anni duemila.

Nel resto d’Europa le tariffe RC Auto sono sensibilmente più economiche rispetto a quelle italiane, questo è il punto.

In un mercato di stampo continentale possono senz’altro coesistere disallineamenti nelle forbici medie di beni o servizi, ma lo scarto tra i premi italiani e quelli europei è troppo elevato per non porre un problema anche all’osservatore più indulgente.

Cosa blocca il mercato italiano delle polizze auto, costringendolo ad una pressione sulla tasche dei cittadini ben maggiore di quella – pur legittima e sufficiente – in vigore nella maggior parte degli altri paesi europei?

Gli analisti indipendenti più acuti evidenziano due ordini di causalità a giustificazione di quest’ennesima anomalia italiana.

Da una parte l’arretratezza infrastrutturale del paese si somma all’attitudine ‘criminale’ dell’italiano medio alla guida: in altre parole il pessimo stato delle strade urbane ed extraurbane si mescola con uno scarso rispetto delle norme di guida da parte dell’automobilista italiano, determinando un’incidenza di collisioni molto maggiore rispetto alla media europea, che a sua volta determina una diretta maggiorazione dei costi dei premi RCA.

Dall’altra parte è il mercato stesso delle polizze RC Auto in Italia ad essere poco moderno ed ‘europeo’.

C’è troppo poca concorrenza, se si pensa che solo 5 tra i maggiori brand assicurativi riescono a raccogliere un totale che supera il 95 % del totale del mercato.

Maggiore competizione tra le aziende assicurative potrebbe senz’altro livellare i costi dei premi italiani sul livello degli altri paesi europei, dove un premio annuo di una RCA costa mediamente 250 euro.

Modernizzazione infrastrutturale e coscienza civica, da una parte, stimolo alla vera concorrenza di mercato, dall’altra.

Queste sono in sintesi le parole cardine su cui occorre lavorare per rendere davvero ‘europeo’ il mercato assicurativo italiano.


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