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La formazione della grandine


Il fenomeno di formazione della grandine è intrinsecamente connesso con le dinamiche interne di un cumulonembo, ovvero di un’aria umida perturbata da spinte di pressione atmosferica contrapposte. Per gli esperti di previsioni meteorologiche si tratta di un fenomeno piuttoto comune da osservare in natura, anche se non sempre si possono prevedere con efficacia le sue proporzioni e la sua localizzazione esatta.

Un agglomerato di nubi ad alta quota, freddo e carico di pioggia, può ad esempio incontrare sacche di aria calda giacente negli strati inferiori della troposfera, innescando meccanismi di scambio tra il cumulonembo e l’atmosfera locale, dando ‘sfogo’ alle potenzialità dell’ammasso di nubi e generando ‘maltempo’.

Queste perturbazioni generano quindi dei moti ascensionali molto intensi: si tratta di un fenomeno assolutamente comune e intrinseco con la genesi di un qualsiasi temporale.

grandine

All’interno di queste correnti d’aria proiettata verso gli strati superiori dell’atmosfera vengono a generarsi dei primi accumuli di ghiaccio di modesta entità, che continuano a crescere attraverso il moto ascensionale e discensionale cui sono soggetti, per via della gravità da un lato e dei moti convettivi interni alla massa d’aria nell’altro.

Quando il meccanismo di accumulo che interessa i ‘chicchi’ raggiunge una massa critica – quella in cui la massa d’aria in risalita non riesce più a contrastare la forza di gravità esercitata sul chicco – il blocco di ghiaccio inizia la sua folle discesa sulla superficie terrestre, per schiantarsi da qualche parte.

Nel corso della caduta i ‘chicchi di grandine’ perdono massa, fortunatamente, ma nella storia recente e meno recente si sono rgistrati numerosi casi di grandinate ‘killer’ capaci di bombardare il suolo con blocchi di ghiaccio dalle poche decine di grammi fino al chilo di peso.

In questo senso il fenomeno della grandine è relativamente comune sul piano meteorologico, anche se l’incidenza e le proporzioni dei danni che la grandine è in grado di determinare varia di caso in caso, di regione in regione.
In generale l’Asia e in particolare l’area legata al sub-continente indiano ha registrato le devastazioni più catastrofiche a causa della grandine, almeno in epoca moderna. Purtroppo in molti casi il fenomeno era tanto ‘intenso’ nelle sue proporzioni meteorologiche da causare decine o anche centinaia di vittime nella popolazione colpita.

Ma anche l’Italia è un zona esposta ai colpi della grandine, e non mancano i casi in cui il bombardamento di ghiaccio non abbia assunto le proporzioni dell vera e propria ‘calamità naturale’.

Non per nulla la grandine figurava tra le 10 piaghe d’Egitto inflitte da Dio agli egiziani che schiavizzavano il popolo di Mosè.

La ‘grandine’ è rappresentata come noto fenomeno cartastrofico fin dall’alba dei tempi, come ci ricorda il seguente passo dell’Esodo.

“[…] io faccio cadere domani a questa stessa ora una grandine violentissima come non c’era mai stata in Egitto dal giorno della sua fondazione fino ad oggi.
Manda dunque fin d’ora a mettere al riparo il tuo bestiame e quanto hai in campagna. Su tutti gli uomini e su tutti gli animali che si trovano in campagna e che non saranno ricondotti in casa, scenderà la grandine ed essi moriranno.
[…]”

Esodo 9,13-35


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