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Al poeta che ama la sua Musa


E chi è codesta fortunata damigella
che il cuore tuo ha fatto prigioniero?
Chi è costei; questa leggiadra pulzella,
che tiene stretto l’amore tuo già forte e fiero?

E’ sparsa tra le nuvole e le fate?
Oppure è donna viva e carnale,
non solo musa delle tue strofe rimate?

Permetti la mia curiosità vile e veniale,
ma le sue pupille sono stelle inargentate?
Oppure, ripeto, si tratta di fregna reale?

[perdonami, lo so, sono insolente e molesto…
ma almeno, tu, sei stato lesto?
Hai colto il fiordaliso della dea bendata?
E lei ti colse? Insomma, te l’ha data?]


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