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Amica Ombra


Tutti apprezzano l’importanza del Sole, ma pochi si soffermano a pensare a quella dell’Ombra, oggigiorno, tra i suoi apprezzatori, forse sono rimasti soltanto i bambini e gli amanti degli orologi solari, tralasciando chi cerca l’ombra per puro refrigerio.
Eppure sin dall’antichità l’uomo ha dato all’ombra un’importanza tale da acquisire perfino una propria valenza separata dal corrispettivo corpo. Sia Omero, che Virgilio o Dante per descrivere i Morti, visti nel regno d’oltretomba, li raffigurano come ombre, identiche al corpo che si ha da vivi, anche se di consistenza eterea; dice  Virgilio nel VI canto dell’Eneide quando Enea nel Regno dei Morti tenta di abbracciare il padre Anchise: “…tre volte abbracciandolo, altrettante, come vento stringesse o fumo o sogno, se ne tornò con le man vote al petto”.

Compagna fedele dell’uomo,  ebbe una tale importanza presso i primitivi, da incarnare credenze e tabù presso qualsiasi antico  popolo  della terra; in quanto raffigurazione dell’anima bisogna fare attenzione a non danneggiarla, altrimenti ci si può perfino ammalare…
In Oriente ha una tale individualità d’aver dato vita perfino al teatro delle ombre, con personaggi che a somiglianza dei burattini e delle marionette vivono una esistenza reale, gli istanti in cui sono resi vivi dall’animatore.

Anche il filosofo Platone, per far comprendere la limitatezza umana nel cogliere l’Essenza,ricorre all’ombra e fa l’esempio di uomini la cui esistenza si svolge in una caverna, dove vedono proiettate sulle pareti soltanto ombre in movimento; costoro credono che il mondo sia soltanto questo e non riescono ad immaginare o descrivere nulla di diverso.
L’ombra ha perfino contribuito a rendere tridimensionale la pittura  e il grande Leonardo, studioso di prospettiva a livello teorico e pratico ne scrisse ovviamente un trattato: Il libro delle ombre.

Inoltre ci sono stati uomini che hanno imparato a leggere le ombre. Con l’ombra il greco Eratostene misurò addirittura la circonferenza della Terra, Aristarco sempre con l’ombra calcolò nientemeno che la distanza della Terra dal Sole, Galileo computò perfino l’altitudine di valli e montagne lunari e con essa nel 1919 si poté dimostrare la validità della relatività di Einstein. Infine per colpa di un’ombra, si scoprì che l’ammiraglio Robert Peary non era stato realmente al Polo Nord come asseriva, in quanto l’ombra sua e quella dei compagni, impressa nella fotografia che avevano scattato, era troppo corta per essere veritiera.
Certamente l’ombra più amata dall’uomo è l’ombra di sé, simbolo di Vita!

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