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Le ore del sole


Dalla meridiana all’orologio meccanico
Dalla metà del 1200, l’orologio solare si è evoluto nel tipo meccanico, posizionato sui campanili e sulle torri civiche, dotato all’esterno di quadrante e lancette, mentre all’interno di motore a peso o a molla. Non più legato alla presenza del sole,  si è diffuso come simbolo della “moderna” città medioevale, scandendo giorno e notte, con i rintocchi, la vita della popolazione sia di paese che di città. Tuttavia bisogna dire che non era un orologio perfetto, infatti periodicamente andava registrato e, sembra un paradosso, ma pur essendo nato per essere più preciso delle meridiane, doveva comunque far ricorso alla posizione del sole per essere messo a punto.

Con l’evoluzione tecnica sono poi nati gli orologi elettrici, elettronici e atomici, mentre nel cammino verso il progresso, il quadrante da polso sta sparendo, sostituito dall’orario registrato sul telefonino, divenuto ormai oggetto evolutivo, inseparabile dal binomio uomo.
Nella città di Roma secolarmente prevalgono gli orologi meccanici collocati sui campanili o sulle torri, rispetto agli orologi solari, che eppure hanno ritorni di moda, legati sia allo studio della gnomonica, necessario per la costruzione di una buona meridiana,  sia al desiderio di abbellire la facciata della propria casa, grazie alle pitture che solitamente guarniscono lo gnomone, la cui scelta iconografica è spesso legata al ringraziamento del doni del Sole, a cui tutto deve l’uomo, alla rappresentazione stagionale, ai manufatti prodotti dall’uomo, al richiamo del volare del Tempo e della caducità della Vita.

L’orologio atomico
Ora non ci sono più le meridiane, a darci il tempo, su cui sintonizzare i nostri orologi, è un orologio atomico, custodito nei laboratori dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM), nel quale è confluito il Galileo Ferraris di Torino. Come pendolo è stato scelto l’atomo di cesio,  che opportunamente eccitato, compie oscillazioni della stessa durata.
E’ nato così il Tempo Universale (presunzione umana!), in quanto tutte le nazioni che possiedono un orologio atomico (il nostro è uno dei più precisi del mondo ) inviano il loro tempo al Bureau International de poids et mesures di Parigi, qui si fa una media degli orari pervenuti, dando maggior peso agli orologi più moderni e quindi più precisi, e poi si emette il tempo universale. In realtà gli orologi atomici contano i secondi a partire dall’inizio dell’anno 1958, considerato per convenzione lo zero del tempo moderno.
L’ora legale
Il rito di caricare quotidianamente l’orologio personale e quelli di casa sembra avviato alla fine, ma ci sono due momenti dell’anno in cui questa cerimonia torna in auge, allorché scatta l’ora legale. L’idea venne a Benjamin Franklin, l’inventore del parafulmine, egli considerando che d’estate ci sono più ore di luce, pensò di approfittarne per spostare in avanti la fine della giornata e lo suggerì  in un articolo pubblicato nel Journal de Paris nel 1784, ma non se ne fece nulla, fino a che William Willet non ripropose l’orario estivo e dopo nove anni la Camera dei Comuni Britannica, nel 1916, decise di varare il British summer time e da allora quasi tutti i paesi si sono dati un orario estivo, eccetto quelli tropicali ed equatoriali, in cui non c’è rilevante differenza della durata giorno-notte, sia in inverno, che in estate. Dal 2001 l’Unione Europea ha regole comuni anche in merito all’ora legale ed entro la fine del 2010 dovrà essere presentata al Parlamento europeo una relazione sui reali benefici dell’orario estivo, visto che i pareri sono discordi, tra cui non va sottovalutato lo sfasamento a cui siamo sottoposti almeno durante la prima settimana di cambiamento, a causa dell’adattamento che si deve attuare nel nostro corpo regolato dall’ orologio interno, quello localizzato nell’ipotalamo e che per sincronizzarsi con il mondo esterno usa la luce. La luce dunque dentro di noi fa scattare il risveglio, lo stimolo della fame e del sonno, ecco un ulteriore motivo inconscio che serve a farci capire quell’attrazione misteriosa che proviamo di fronte al Sole.

E l’uomo ha innalzato le pietre, ha eretto obelischi usati pure come gnomoni e non sappiamo il perché ma, nell’epoca dell’orologio atomico, prova una gioia incredibile nel guardare la bellezza artistica del decoro delle meridiane, che celano studi particolari e approfonditi per il loro funzionamento, consapevoli che non basta inserire sul muro uno stilo per avere l’ora esatta!
L’uomo, che senza tempo non sa vivere, come Robinson Crusoe sull’isola deserta segna il trascorrere delle giornate per sentire di appartenere ancora ad una società, l’uomo di oggi vuole ancora provare il piacere di guardare il Sole e l’Ombra che segna il trascorrere del Tempo.

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