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Comprare una casa – L’atto di compravendita


Acquistare un immobile non è certamente un gioco, ed è per questo che la maggior parte delle persone si rivolge alle agenzie immobiliari che seguono la trattativa fino all’effettivo passaggio di proprietà, mettendo a disposizione dei clienti la loro professionalità e competenza tecnica.
Ma qual’ è l’iter burocratico da seguire per acquistare casa?

Una volta trovato l’immobile di proprio interesse l’acquirente formalizza la propria offerta attraverso un modulo apposito, la cosiddetta proposta irrevocabile, nella quale devono essere presenti i dati anagrafici e fiscali del compratore, i dati catastali dell’immobile e la dichiarazione che l’appartamento è conforme alle norme edilizie e urbanistiche, che non è soggetto a vincoli, ipoteche e trascrizioni pregiudizievoli.

L’atto deve anche riportare il prezzo di acquisto e le condizioni di pagamento che in genere vengono così articolate:

una piccola quota, che farà parte della caparra confirmatoria, pari all’1-2% del valore, da versare contestualmente alla proposta,

una quota più significativa, pari al 15-25% del valore, sarà prevista all’atto del compromesso,
il saldo sarà dovuto, con assegni circolari, al momento del rogito.

E’ necessario, inoltre, che il documento riporti le date concordate per il compromesso e il rogito.
Una volta che il venditore ha accettato la proposta, di norma dopo 20-30 giorni si redige il contratto preliminare di compravendita, più conosciuto come compromesso. Questo atto viene preparato dall’agenzia e deve essere firmato da entrambe le parti, inoltre si deve chiarire che il denaro versato dall’acquirente fa parte della caparra confirmatoria, cosicché al momento del rogito le somme di denaro già versate vengono scalate dal prezzo dovuto al venditore. Se l’acquirente non si presenta al rogito, il venditore può tenere la somma ricevuta e recedere dal contratto, se è il venditore a cambiare idea, allora verrà restituito all’acquirente il doppio della caparra e gli sarà data la possibilità di risolvere il contratto. E’ al compromesso che si paga l’agenzia, anche se questa non fosse in possesso di un mandato in esclusiva, ma ha comunque messo le due parti in contatto, svolgendo il ruolo che le è riconosciuto dalla Legge.

Dopo all’incirca tre mesi, ma anche di più, dipende solo dall’esigenza delle due parti, si stipula l’atto pubblico dinnanzi al notaio: il rogito. Con questo atto l’acquirente prende il pieno possesso dell’immobile, ricevendone le chiavi, mentre al venditore viene consegnata la somma di denaro rimanente. Spesso contestualmente al rogito si stipula anche l’atto di mutuo, in quanto raramente si dispone dei contanti necessari per acquistare interamente un immobile.

Stipulato il rogito il notaio si incarica di pagare l’imposta di registro, pari al 3% del prezzo per la prima casa e il 10% per gli altri immobili, oltre all’imposta ipotecaria e catastale, pari a 258,23 € se in presenza di agevolazioni prima casa o al 3% negli altri casi. Il notaio versa anche l’eventuale IVA e cura la trascrizione dell’atto in conservatoria, comunica al Comune il cambio di proprietà ai fini dell’ICI e fornisce al venditore un documento da presentare entro 48 ore alla Questura di zona per notificare il passaggio di proprietà dell’immobile.

Una casa è un bene. Nonostante tutti questi passaggi, sarete veramente padroni dell’immobile acquistato solo dopo l’avvenuta trascrizione da parte dell’Ufficio del Registro.


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