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La pietra di Trani


Il nome delle pietre o dei marmi, spesso prendono il nome dalla zona di estrazione.
Aver visto il luogo di provenienza, il cielo, il mare o la montagna che donano alla materia quella luce e quei colori particolari, ce la rendono viva e indimenticabile, se poi la mettiamo all’interno delle nostre case la scelta è importante, perché quel pezzetto di pietra porta con sé memoria del luogo di origine, per donare a noi che la viviamo un pezzetto di natura. Scegliere ad esempio la pietra di Trani equivale ad avere imprigionati nelle sue molecole il biancore indelebile della pietra, l’odore salmastro del mare di un azzurro intenso e di un cielo limpido, come solo il sud Italia sa donare.

Visto che è ancora tempo di Fuori Porta, andiamo di persona a conoscere quel pregiato calcare da costruzione, conosciuto come marmo di Trani, dove il candore della pietra si sposa con i colori del mare di Puglia.

La pietra di Trani appartiene alla categoria delle rocce calcaree di origine detritica, la cui formazione risale a 140-65 milioni di anni. In questa località ha sede il più vasto giacimento della regione (include anche Andria, Barletta, Bisceglie, Corato), la cui pietra è caratterizzata da una notevole resistenza e compattezza e da una tonalità di fondo color bianco avorio, su cui sfumano venature gialle e rosse. Esistono numerose varietà commerciali diverse a seconda delle tipologie e dell’effetto estetico finalizzato a differenziate soluzioni decorative e architettoniche: Filetto rosso, Lumacato, Perlato, Ondagata, Rosato, Serpeggiante, ecc… Tra queste si ricorda la varietà chiamata Avorio, pietra tra le prime ad aver superato le dimensioni locali del mercato grazie alla delicatezza dell’effetto estetico.

Le applicazioni architettoniche della pietra di Trani, che una volta lucidata non ha niente da invidiare al marmo, è stata utilizzata sin da epoche antichissime, ma la maggior fioritura si ebbe nel Medioevo, al tempo dei cantieri delle grandi cattedrali, per allargarsi all’edilizia signorile, caratterizzando così la fisionomia urbana della maggior parte dei centri di Terra di Bari. L’attuale reperibilità può definirsi media e viene impiegato in pavimenti e rivestimenti per interno ed esterno.

E’ sbagliato identificare Trani solo con la pietra, infatti qui è radicata la tradizione del legno, soprattutto quella dell’ulivo, che conta in terra di Puglia piantagioni secolari.
Gastronomia: l’aria tranese è fatta di salsedine, ma anche di pesce fresco appena fritto, soprattutto se ci si trova a passeggiare sul lungomare, ricco di trattorie e ristoranti accoglienti, e poi sapori e profumi propri della tradizione culinaria del Sud e tipici del posto come la pasta con le cime di rapa. Orgoglio di questa terra solare è pure il rosso di Trani o il moscato di Trani, vino dolce e profumato da accoppiare al dessert.


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