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L’incubo del parcheggio a Roma


È da un po’ di tempo che fervono lavori di sistemazione di alcune strade di Roma, con correzione degli incroci finalizzata a canalizzare il traffico.
In sostanza queste opere modificano i marciapiedi e gli spartitraffico in modo da evitare il parcheggio delle macchine in prossimità dei crocevia.

In teoria sarebbe un scelta giusta, finalizzata ad evitare il parcheggio selvaggio in seconda fila che ormai è divenuto la normalità. Ma solo in teoria, perché così facendo si restringono notevolmente le carreggiate proprio in prossimità degli incroci, ove sarebbe necessario migliorare la velocità di scorrimento con due vetture affiancate, anziché incolonnarle (molto spesso) in fila per una, aumentando così i tempi necessari agli attraversamenti degli stessi.

L’altro lato negativo è, come detto, la diminuzione dei posti parcheggio che non può essere sottovalutata nelle situazioni di ordinario caos che imperano ogni giorno nella nostra capitale.

Se a questo aggiungiamo che i lavori necessari a tali modifiche si protraggono per oltre un mese ad incrocio, otteniamo un netto peggioramento della viabilità, davvero dannoso su strade ad alta affluenza automobilistica, inoltre durante i lavori, a causa della rimozione dell’asfalto, si è verificato anche un allagamento della sottostante stazione della metropolitana, con danni e disagi agli utenti.

Ci chiediamo se non sarebbe meglio spendere il denaro nei più semplici rifacimenti dei manti stradali che, quelli sì, abbisognano di urgenti ed estese cure su tutto il territorio cittadino, ma che pare poco interessino, da sempre, il Governo della città.

In una Italia dove si professano tanti diritti … quando ci sarà anche il diritto a poter circolare su strade decenti e ad usufruire di quella estesa rete di trasporti pubblici (bus, metropolitana, treni) tali da abbattere il problema traffico e permettere a chi usa l’automobile di poter parcheggiare senza ricorrere alla seconda fila e rischiare di dover pagare una gabella?


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