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Una passeggiata al Gianicolo


A chiunque sia di Roma o c’è passato per turismo sarà capitato di fare una passeggiata a villa Borghese, forse la più famosa della capitale anche solo per la sua vicinanza con piazza del Popolo e via del Corso e la sua rinomata vista panoramica dalla terrazza del Pincio. Ma come perdersi lo splendido panorama su Roma che si gode dal belvedere del Gianicolo?

Il Gianicolo non è esattamente un parco ma uno dei colli della capitale (dedicato forse al dio Giano) che si trova alle spalle di Trastevere e si estende fino alla Basilica di San Pietro. È una delle mete romantiche e suggestive preferite dai romani per la passeggiata domenicale in famiglia o in coppia o per godere di un po’ di fresco nelle sere d’estate. La passeggiata del Gianicolo si compone di due grandi viali alberati che si riuniscono nel piazzale Garibaldi per poi proseguire verso la chiesa di Sant’Onofrio. I viali sono costeggiati dai busti dei garibaldini eroici che hanno combattuto per la difesa di Roma nel 1849 e tutto il parco fu impostato come memoriale del Risorgimento.

Ricordo ed omaggio a Garibaldi è anche il monumento equestre a lui dedicato che si trova nel punto più alto del colle, quello da cui si gode la vista mozzafiato (e sempre affollata) sulla città. L’omaggio a Garibaldi è una grande statua celebrativa realizzata da Emilio Gallori ed inaugurata nel 1895: raffigura l’eroe dei due mondi a cavallo posto su un grande piedistallo di marmo ai cui lati sono scolpite le figure allegoriche dell’Europa e dell’America.

Altro elemento caratteristico del Gianicolo è il Faro di Roma. Ebbene si, anche la capitale ne ha uno! Alto vento metri e di forma ispirata all’arte neoclassica fu costruito dall’architetto Manfredo Manfredi ed inaugurato nel 1911 in occasione del 50° anniversario dell’Unità d’Italia. Inizialmente veniva acceso tutte le notti mentre adesso illumina i tetti di Roma solo in occasioni speciali.

Avete mai sentito gli spari provenienti dal Gianicolo? Il responsabile è il famoso cannone posto sul colle nel 1904. Da qui ogni giorno 3 soldati alle 12 in punto sparano un colpo a salve a seguito di una tradizione istituita da Pio IX nel 1846 per evitare confusioni di orario. Se addrizzate le orecchie in una (rara) giornata silenziosa si può sentire lo sparo di mezzogiorno fino all’Esquilino.

Imperdibile è il Tempietto del Bramante nel cortile della chiesa di San Pietro in Montorio. Realizzato nel 1502 da Donato Bramante è uno dei maggiori esempio di architettura rinascimentale. Un piccolo gioiello nato per celebrare il martirio di San Pietro che la tradizione narra sia avvenuto proprio in quel luogo. Gli orari per visitarlo sono pochi e un po’ ristretti ma vale davvero al pena trovare il tempo per farlo.


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